Domenica fuori dell’ordinario: dopo una tranquilla notte da incubo dov’è successo di tutto, mi sono concesso alcune ore di sonno per poi fare un salto in centro. Non lo ricordavo e come avrei potuto dopo l’infernale nottata? Ricorreva una simpatica manifestazione degli ebrei modenesi con apertura della Sinagoga che ho avuto così l’occasione di poter visitare.
Niente di straordinario ma una bella sensazione di gradevolezza dell’ambiente, inaugurato verso la fine dell’Ottocento, se non ho inteso male, che ho apprezzato. All’esterno poi un complessino si scatenava in musiche accattivanti sempre di tenore ebraico direi (sono ignorante e profanassimo in materia), allietando le passeggiate dei pochi modenesi e dei moltissimi giovani soldati sparsi nei bar assieme a parenti, amici e fidanzate.
Un clima sereno, un po’ sonnacchioso forse, da buona provincia, quanto diverso dalla gentaccia che ho avuto modo di vedere in giro in altre occasioni: questa è la città che mi piace.
Uscito dalla Sinagoga ho acquistato un volume dedicato al Talmud ed ho lasciato sulla bancarella una storia degli ebrei che costava 56 euro sigh sigh, vabbè che mi sono simpatici gli ebrei ma una cifra così non sono ancora disposto a spenderla; debbo aggiungere che il venditore-cassiere che ho trovato io era anche un pochino negato e per niente intenzionato a stimolare le vendite.
Allontanatomi dalla Sinagoga, presidiata da Polizia e Carabinieri, triste segnale dell’esistenza di ancora troppi pericoli per la libera espressione del proprio pensiero, anche nelle forme del culto, mi sono diretto verso la Cattedrale quando, passando accanto alla Ghirlandina, l’ho trovata aperta così che, al modico prezzo di due euro, mi sono scapicollato per i gradini sperando di giungere in cima e godere di uno splendido panorama.
Delusione cocente quando ho scoperto che l’ascesa viene fermata ad un certo punto (in attesa del completamento dei restauri) e che da lì non si gode nessuna vista particolare perché tra le schermature alle finestre e le impalcature, quel che si gode è davvero poco: mi consolo pensando che è una situazione temporanea e potrò recuperare presto (sempre se sarò ancora a Modena, chissà).
Terminata l’ascesa me ne sono andato in Duomo dove, inaspettatamente, almeno per me, Sua Eccellenza Reverendissima, Monsignore l’Arcivescovo (ma quanto so’ clericale mi faccio schifo da solo) ha celebrato la Santa Messa.
In definitiva una giornata assai positiva e ben conclusa anche se non posso riferire nulla della predica essendomi, come al solito, assopito, ormai apprezzo solo le prediche di Don Piero (e quelle, ai tempi, di Don Carlo Rusconi), tutto il resto purtroppo è noia.