Lunedì 17 maggio è stata una giornata funestata da una brutta notizia: la mia speranza di andarmene a lavorare altrove (un altrove relativo all’ente non al territorio) e precisamente in prefettura, è miseramente venuta meno.
Devo ammettere che ci avevo sperato molto anzi moltissimo e la delusione è stata, come si suol dire in questi casi, cocente.
Annovero questo episodio tra le sconfitte; non bisogna farne un dramma ma nemmeno rassegnarsi, chissà che non si presenti qualche altra occasione; la mia mission di quest’anno e del prossimo è trovare un diverso luogo di lavoro.
Non che abbia motivi per lamentarmi dell’attuale collocazione ma, come spesso mi è accaduto anche in passato, vorrei dedicarmi ad altro e magari trovare un ambiente più stimolante.
Cito un recente post di Giacomo Contri, intitolato Ineguaglianza (risale al 19 maggio):
C’è ineguaglianza quando non può esserci appuntamento:
è odio senza “niente di personale”.
Post che fa il paio con un altro, intitolato Rettitudine:
Nell’appuntamento c’è rettitudine, nella disuguaglianza c’è iniquità (vedi ieri):
siamo una società di briganti
e che richiama quello del giorno precedente, dedicato all’uguaglianza:
Dall’Illuminismo riceviamo la terna di diritti “libertà, uguaglianza, fraternità”:
uguaglianza è semplicemente un’ipocrisia, non c’è e non c’è mai stata, e nel tempo semmai si riduce (come negli ultimi anni).
Una definizione di uguaglianza:
una condizione di parità – economica, intellettuale, morale – tale da rendere pensabile e praticabile l’appuntamento:
rammento che l’appuntamento è una norma.
Sintesi molto efficace della mia situazione: non c’è modo di fissare appuntamenti.
Tre post dedicati a diritto ed economia, che sono lo scibboleth da utilizzare come bussola quotidiana ed in base al quale sono in cerca di altre soluzioni professionali.
Parma 25 maggio 2021 memoria di San Gregorio VII, di san Beda il venerabile e di santa Maria Maddalena de’ Pazzi