Un curioso imprevisto a Natale

Natale, come ben sappiamo è la formula abbreviata di Santo Natale del Signore Nostro Gesù Cristo, una solennità di quelle che prevedono il precetto della partecipazione alla Santa Messa e così è stato, alle 8 della mattina, presso la mia parrocchia, San Benedetto, in quel di Parma.

Celebrante è un giovane sacerdote, a me sconosciuto, dalla faccia simpatica e dotato del dono inestimabile della sintesi che si traduce in un’omelia delle giusta durata (cioè breve), il che è un merito di non poco conto.

La Messa è andata tranquillamente fino a quando, per un motivo che non ho colto ma che mi è stato riferito, è stato necessario procedere nuovamente alla consacrazione del vino.

Alcuni giovani mi hanno raccontato che il celebrante ha rovesciato il calice; io mi sono soltanto accorto che stava versando – nuovamente – del vino, cosa che mi era parsa perlomeno strana se non inspiegabile.

A fugare i dubbi ha provveduto il celebrante stesso che ha detto: “bisogna riconsacrare il vino, e dunque lo riconsacro”.

Ha ripetuto quindi tutta la preghiera eucaristica riconsacrando anche il pane ignorando, la giovane età è una valida scusante, che l’anima nera di un ex ministrante in chief era in agguato tra i banchi.

In tanti anni di frequentazione, mai mi era accaduto un calice rovesciato e nemmeno la riconsacrazione che doveva avvenire solo per il vino, non per il pane che era già divenuto Corpo di Cristo.

Un errore di valutazione di non poco conto per il nostro giovane celebrante, ma siamo a Natale ed è opportuno essere buoni quindi niente rimbrotti ma solo un curioso episodio clericale, da ricordare.

Parma, 25 dicembre 2024, solennità del Natale di Nostro Signore Gesù Cristo

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