Ieri sera, sollecitato anche da qualche aiuto esterno, ho deciso di accogliere l’invito a cena che mi hanno rivolto alcuni colleghi del gruppo sportivo: ristorante giapponese, gestito da cinesi, ambiente chiccoso, non male devo ammettere.
È stata una serata assolutamente deliziosa, trascorsa assieme a colleghe e colleghi che mi rendono orgoglioso di lavorare a Modena e coi quali spero di poter, nel tempo, aumentare i rapporti.
La serata è stata, peraltro, preceduta dalla mia prima uscita modenese, in piscina: ebbene sì, è accaduto l’imprevedibile: dopo anni di inattività (da quando mi trasferii da Miramare a Viserba, allontanandomi irrimediabilmente dalla piscina) ho ripreso l’attività natatoria.
L’esperienza è stata meno traumatica del previsto, la mia innata acquaticità è subito risultata evidente ai colleghi che, stupiti, sono rimasti incantati dalle mie esibizioni: l’animale più elegante degli oceani, il protagonista di romanzi citato anche dalla Bibbia, finalmente anche in piscina a Modena.
Poche bracciate possenti hanno fatto piazza, anzi piscina pulita delle perplessità degli invidiosissimi colleghi che un po’ per invidia un po’ per non sfigurare si sono tutti sottratti ad un eventuale confronto; li ho infatti invitati (durante la cena) a tornare in piscina il giorno successivo ma nessuno ha avuto il coraggio di accettare: Antonella ha dichiarato di avere appuntamento con un prof e che sarebbe quindi andata alle otto; C—i al mio arrivo se n’è scappato e Barozzi ha aspettato che finissi io per entrare, poveri colleghi, ricorrere a questi mezzucci…
Ma torniamo alla prima volta: incoraggiato dai presenti ho voluto provare a tuffarmi, il che mi ha creato qualche problema perché soffro di vertigini e la prima volta che ho provato a salire sui blocchi non sono riuscito, tuttavia, essendo un pochetto testardo… il secondo tentativo è stato perfetto: alcuni istanti di concentrazione, i muscoli erano tesi alla perfezione, nell’aria un’attesa carica di tensione ed infine sono scattato. I colleghi sono esplosi in uno scrosciante applauso liberatorio, nulla è stato più come prima: tre bambini che stavano nella corsia al bordo sono stati trovati direttamente in auto con anche le cinture di sicurezza allacciate, i sismografi hanno registrato un movimento inspiegabile, la stampa locale mi ha inserito nel guinness dei primati come il miglior tsunami in area coperta, le signore presenti hanno adesso tutte una pelle liscia e senza rughe come nessun lifting potrebbe dare.
Quando mi sono rialzato ho scoperto di avere tutta la parte anteriore del corpo rossa, infuocata: ho fatto pure il peeling ma l’orgoglio è stato davvero tanto.
A cena questo è stato uno degli argomenti di maggior interesse ed i colleghi hanno insistito fino allo sfinimento perché mi unissi a loro nella trasferta a Torino per i campionati italiani: non andrò, non voglio umiliare troppi colleghi!
La cena si è conclusa con alcune foto di gruppo scattate dal fotografo ufficiale nonché accompagnatore designato, il buon Maurizio che avrà tante buone qualità ma come fotografo è scarsissimo tanto che una gentile signorina, che transitava in quel momento, si è fermata a dargli consigli (inascoltati e se guardate la foto nel sito del F.A.G.S. capirete anche il perchè).
Tutto è bene quel che finisce bene e così sazi (mica tanto) e soddisfatti (molto) siamo tornati a casa contenti che ancora una volta il rischio di estinzione delle balene è scongiurato: uno splendido esemplare sopravvive nelle piscine modenesi e spetta ai colleghi proteggerlo e curarlo come si conviene e chissà che il prossimo anno a qualche campionato non ci scappi una medaglia.