Dell’orribile gesto dei soldati tedeschi dopo l’8 settembre 1943, conosciuto come eccidio di Barletta, non conoscevo praticamente nulla, salvo qualche cenno, sentito da colleghi.
Quest’anno, ottantesimo anniversario, sono stato invitato a partecipare alla manifestazione che il sindacato cui appartengo (sindacato di categoria la cui gloriosa sigla è SULPL) organizza ormai da decenni.
Le condizioni di salute, sia mie sia della mia augusta genitrice, non erano delle migliori per cui sono rimasto in bilico fino a pochi istanti prima della partenza, ma ho deciso di provarci, di andare, avendo chiesto e ottenuto l’aiuto di mio fratello: ne avevo bisogno.
L’appuntamento è in quel di Modena dove mi attende il mega capiscione galattico, il nostro segretario regionale, “gran lup mann”, colui che guida, in Emilia Romagna, le nostre truppe cammellate verso l’agognata riforma della nostra categoria.
Sto parlando di Luca Falcitano, detto Luchino, concentrato di ogni virtù sindacale, nostro indiscusso leader, secondo solo ai padri (e madri) fondatori.
Con lui c’è anche un giovane potenziale aspirante virgulto dell’entroterra del Ducato, tal Nicolas, che aspettiamo al varco, sperando che lui pure, in un prossimo futuro, ci stupisca con effetti speciali.
Questo assortito e curioso terzetto si è mosso verso l’aeroporto bolognese ove era prevista la costituzione dell’intera delegazione emiliano romagnola: il gruppo in partenza sarà costituito di nove elementi, peccato non essere arrivati a 13, ma forse il prossimo anno …
C’erano una collega della provincia modenese, due da Ravenna e provincia, un capetto sindacale dall’ormai non più nebbiosa provincia di Ferrara e due pargoletti da Modena.
Tutto è bene quel che comincia bene ed infatti ci siamo ammassati per il check in, col bel risultato che la hostess è svenuta e la poveretta che l’ha rimpiazzata (dopo un tot di tempo) con una mano rispondeva al telefono, aveva la radio che parlava e contemporaneamente faceva la verifica di carte di imbarco e documenti.
Partenza in ritardo inevitabile.
Il resto della giornata è scivolato senza problemi, il ritardo ci ha fatto compagnia fino all’arrivo a Barletta, ma urgenze non ce n’erano per cui è andata comunque bene.
Cena luculliana e pantagruelica in un locale del centro storico poi a letto, tardissimo per le mie abitudini crepuscolari; l’allegra brigata si era, nel frattempo, allargata a tanti colleghi della Romagna e dell’Emilia del nord, del Veneto, della Liguria, oltre agli autoctoni.
La presenza di Elisa Fancinelli, mio nume tutelare da quando diedi il concorso a Modena – correva l’anno 2010 – è la ciliegina sulla torta dell’intera trasferta.
Ma il giorno importante è il 12, sebbene l’11 settembre rimandi a tragici eventi accaduti qualche decennio fa, negli Stati Uniti d’America, e al 12 sarà dedicato il prossimo post.
Barletta, 11 settembre 2023 memoria dei Santi Proto e Giacinto