Citato a Rimini come teste in un processo per fatti accaduti ben 8 anni fa, sono stato ospite dell’ottima Silvia: arrivo per cena portando il brodo di carne da casa, brodo che andrà a sposare dei mitici passatelli che aspettavano soltanto noi per finire in pentola.
Passo un bella serata chiacchierando e rievocando i tempi passati ed informandomi delle novità: purtroppo la salute è abbastanza compromessa e non sono per niente in forma, poco dopo le 22 ci ritiriamo a dormire.
Il giorno dopo, raffreddato, febbricitante, giusto perchè il mal di stomaco non era sufficiente, sono in tribunale; prima passo al comando a recuperare il fascicolo ed ho la fortuna di incontrare una serie di amici ed amiche che mi riempiono il cuore di nostalgia: inutile dire di Umberto – ne parlerò poi – quindi citerò giusto i miei fantastici Roberta, Mirella, Emiliana, Paola, Wonderdanielina, Davide Zavatta e Marco Guerrieri. Per elogiare ciascuno dovrei spendere troppe parole …
In tribunale assisto ad una curiosa storia di corna ed insulti (si procede per ingiurie, atti risalenti al 2003) poi tocca a me: in tre minuti ci sbrighiamo, un veloce pasto a base di verdure grigliate e di corsa a casa di Umberto dove ritrovo la sempre fantastica Luana, bella, simpatia e meravigliosa ospite, come sempre; anche la piccola Matilde è in splendida forma: l’unico non all’altezza sono io.
Passiamo il pomeriggio in casa, visto il mio stato di salute, ed anche la sera, alla fine decidiamo di non andare al ristorante; la mitica Luana improviserà un ottimo risotto con la zucca ed il gorgonzola (slurpppp) poi arrosticini, peperoni ripieni e patate al forno: una squisita cena improvvisata su due piedi, d’altronde che Luana sia un Michelangelo della cucina è risaputo.
La cena vede anche ospite la nostra Roberta che porterà una deliziosa crostata: tutto fila ottimamente; le condizioni di salute mi faranno congedare presto, tuttavia tutto è stato davvero piacevolissimo.
Il giorno seguente incontro un altro collega che adoro, il vecchio Ivanello poi è ora di passare da Don Piero ed infine verso casa,
Due giornate volate letteralmente via, ma che non mi hanno aiutato perchè si è svegliata una nostalgia struggente per le splendide persone che ho avuto l’occasione di frequentare.
Torno a Modena triste e sconsolato, mai avrei creduto di sentirmi così distante da una città in cui vivo da quasi due anni.