Ripensando al sogno di sabato notte mi sono venuti in mente alcuni ricordi, tra i quali alcuni momenti trascorsi in compagnia di nonno Angiolino dalla “Madonnina” come si dice in zona, cioè alla fine della strada in cui abito, a vedere passare i treni.
I treni mi sono sempre piaciuti, ed anche oggi, quando mi trovo in stazione e sento annunciare il passaggio di un treno, specie se va veloce, mi prende un fremito, come se tornassi bambino.
Ricordo quando vedevo letteralmente sfrecciare il mitico Settebello e l’emozione che provavo quando capitava che transitasse mentre ero sul ponte che bypassa la ferrovia, vicino a casa.
Ma il treno del sogno è un treno merci; questi non li ho mai considerati, tuttavia sempre treni sono che mi viene da associare alle famose tradotte militari della prima guerra mondiale o ai vagoni blindati in partenza per i campi di concentramento.
La tradotta, quasi banale dirlo, mi ha ricordato la famosissima canzone risorgimentale, ma che io colloco secondo i miei gusti, in occasione della Grande Guerra, “Addio mia bella addio” ed in particolare, oltre la strofa iniziale (Addio, mia bella, addio:/l’armata se ne va;/ se non partissi anch’io/ sarebbe una viltà!), il passo in cui si dice “sono uomo, sono soldato, viva la libertà” (Il sacco preparato/ sull’òmero mi sta;/ son uomo e son soldato:/ viva la libertà!).
Mio fratello, dunque, ovvero io e non io, essendo lui identico a me nel cognome, differente in ogni altro aspetto fisico e caratteriale, con un’unione che è ben possibile nei sogni; stesso discorso per il treno merci che è e non è un treno come io lo concepisco cioè un treno passeggeri.
Mio fratello mi passa davanti: frase ambigua che può significare sia che transita di fronte a me, sia che mi supera, cioè sorpassa (mi viene in mente la scena evangelica di Pietro e Giovanni).
Una parte di me mi passa avanti, non si rassegna… al consueto modo di pensare che rischia continuamente di rinchiudersi nel pollaio.
chissà che altri frutti verranno.
Parma, 24 ottobre 2018 memoria di Sant’ Antonio Maria Claret Vescovo e di San Luigi Guanella Sacerdote