non sono superstizioso

Non sono superstizioso ma noto che succedono periodi in cui si concentrano episodi sgradevoli, ultimo dei quali quello di ieri, in realtà più curioso che sgradevole.

Premesso che recatomi di prima mattina all’ASL per prenotare una visita, mi sono imbattuto in un signore (sono gentile oggi) che in ciclomotore è scientemente passato col rosso ad un semaforo molto trafficato e pericoloso; purtroppo si è beccato solo il clacson di un autista di un bus che sopraggiungeva col verde: mi è dispiaciuto perché, vista la manovra da totale imbecille avrei gradito un taumaturgico investimento senza danni alle persone ma con distruzione del mezzo di locomozione.

Tornato a casa, ero in bagno a farmi la barba, con la porta socchiusa, quando sento un fragoroso rumore di vetri rotti; non sapendo cosa pensare apro la porta per vedere cosa fosse successo e mi trovo il pavimento cosparso di migliaia di frammenti, più o meno piccoli, di vetro; disorientato cerco di capire e, come insegnano i maestri del thriller la spiegazione più razionale è quella giusta, così, verificata l’integrità dei vetri delle finestre, alzo il capo e trovo il vuoto… la plafoniera aveva ceduto di schianto ed era inspiegabilmente crollata a terra. Ovviamente solo la parte di vetro, non la sua struttura per cui è davvero inspiegabile come sia potuto accadere.

In compenso la visita di controllo è andata bene ed il mio naso sta riprendendo lentamente le dimensioni e funzioni di prima con l’aggiunta della sensazione di sentire l’aria che scorre; ho anche percepito il primo profumo, quello dei gerani.

Il geranio, un fiore che da giovane non amavo, adesso è entrato tra quelli che apprezzo; così sto rivalutando anche gli oleandri, quelli a fiore doppio, in realtà.

Se non ricordo male, quando ero bambino, erano una delle piante che avevano in giardino, anzi addossati ad una parete di casa, in grossi vasi di cemento bianchi; non mi piacevano e ricordo che mia madre ha sempre ripetuto che sono piante velenosissime (a cosa serva poi dirlo, come se qualcuno mangiasse foglie di alberi e piante).

Non ricordo quando e come sono scomparse ma quel periodo non è collegato a niente di positivo, sebbene una fitta coltre di nebbia mi impedisca di far luce sugli eventi di quegli anni, i fatidici anni ’70.

                                                                                                                                                       Parma 6/7/16

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