Questo week end, che mi ha visto gozzovigliare in quel di Rimini, è stato dedicato anche alle competizioni natatorie che a Torino hanno visto la crema degli atleti delle polizie locali sfidarsi a colpi di bracciate.
Come dicevo, ho rinunciato ad accompagnare la squadra per una lunga serie di motivi: innanzitutto non sarebbe stato affatto carino partecipare per la prima volta e, senza allenamento, portare a casa due tre medaglie grazie all’innato stile che mi distingue: i colleghi, per quanto sportivi, non sarebbero riusciti a digerirlo; poi l’alternativa tra il risotto al sugo d’anatra ed una notte in camera con Comastri era troppo sbilanciata.
Rimane un fatto incontestabile: dopo le mie minacce di trasferimento (Barozzi se non avesse vinto almeno due medaglie ed il coach “Adolf” Buttitta un minimo di 6, spalmate su tutta la squadra) al mio quartiere (cioè tra le mie grinfie) i miei simpaticissimi colleghi si sono dopati facendosi iniettare direttamente in vena una miscela di gianduiotto e bagna cauda che ha dato loro la carica giusta così che sono riusciti a vincere miracolosamente una decina di medaglie.
Trasferimento evitato, purtroppo, anche se a prezzo veramente elevato: Barozzi ha lasciato in piscina pezzi di fegato sputati durante l’ultima vasca; Buttitta ha promesso un anno di pulizie di casa agli arbitri che hanno preso i tempi; l’ottimo (scherzo) fotografo Maurizio (non posso dirne il cognome che sennò mi querela) ha promesso libri fotografici per battesimi, comunioni, cresime e matrimoni a metà dei concorrenti che per lasciar vincere alcuni dei nostri nuotavano con un braccio solo (e lui faceva solo l’accompagnatore).
Vi chiederete perchè tanta acrimonia, beh è semplice: stamattina alle 7.10 il Barozzi è venuto al lavoro e la prima cosa che ha fatto, ancor prima di salutare, è stato estrarre di tasca due medaglie, farmele sventolare sotto il naso ricordandomi così che si evitava il trasferimento: bello spirito sportivo e io che li elogio pubblicamente in ogni occasione.
Chiudo comunque facendo i complimenti a questi ragazzi (della terza e quarta età) che nonostante acciacchi, (molti), impegni famigliari (più millantati che reali) e lavoro (poco mando a dirlo no?) ancora riescono a tenere alto l’onore del gruppo sportivo del Comando di Modena: sono fiero di voi!
Ovviamente mi riferisco a Moreno e alle ragazze mentre quei sedicenti sportivi di Alex (è ancora in prova, vediamo di provvedere), Gianluca (da uno de’ Roma mi aspetto sempre molto di più: lavativo) e soprattutto il mio unico collaboratore, il mitico Cubo (ci sarà pure un motivo per un tal soprannome) devono cominciare a risparmiare per pagare migliaia di colazioni, sperando di seppellire sotto ondate di caffè e cappuccino l’onta vergognosa che li accompagnerà almeno fino al prossimo campionato.