Sogno nella notte tra il 15 e 16 giugno 2016.
“Di fianco alle scale di casa mia c’è un bersò, molto fitto, all’interno del quale vedo, in una e posizione un po’ strana, a formare un angolo retto, una biscia, anzi un serpente; quel serpente è una vipera.
Non so come, ma la vipera finisce nel cortile; a quel punto io prendo un materasso lì a portata di mano e glielo butto sopra, coprendola completamente; nel mentre dico a mia cugina che si trovava con mia madre sul ballatoio a chiacchierare, che c’è una vipera sotto il materasso.
Forse lei mi domanda come faccia a sapere che è una vipera al che io rispondo che ha la testa triangolare e gli occhi (gialli?) come una vipera, ed ha pure uno sguardo minaccioso.
In quel momento è sceso dalle scale un bambino, avrà sui due/tre anni, che mio fratello prende per il corpo sollevandolo; io mi avvicino e gli do alcune patacche sul sederotto protetto dal pannolino, sono buffetti più che patacche ed hanno lo scopo di farlo ridere, cosa che credo succeda.
Nel mentre il sunnominato serpente esce da sotto il materasso per cui riprendo quest’ultimo e lo ributto sopra, coprendone, però, solo una parte del corpo, vicino alla testa.
Si è avvicinata mia cugina che, a mani nude, prende la vipera e la scaglia lontano (non tanto però); questa cade in mezzo alla strada e forse si avvicina all’abitazione dei miei vicini.
Credo di avere riflettuto che non era sicura, come soluzione, anche per la presenza di bambini piccoli.”
La situazione mi ricorda i dipinti di Franz von Stuck, opere ove donne a dir poco inquietanti hanno attorno al corpo un serpente che guarda maligno verso il pubblico.