Notte intensa: dovevo partire, alle 14.30, per Barcellona, in compagnia di una carissima amica ( Roberta Berardi).
Prima accadono una serie di confusi avvenimenti: faccio parte di una banda musicale (?) che deve suonare (?) da qualche parte; sono con Umberto e con una donna che non ricordo chi fosse.
Davanti a casa mia, a Parma, c’è una donna e sul balcone un bambino; mi fermo, sono in compagnia di un carabiniere: forse quando cerco di avvicinarmi al bambino, lui scappa dentro casa (ma non sono sicuro); ad un certo punto ce l’ho tra le braccia o comunque l’ho preso, ed è un furfantello che con la donna cercava di rubare; sono seduto sulla scala e chiamo la polizia… ma questa non arriva.
Il carabiniere mi dice che è meglio chiamare loro e così faccio.
Devo fare una relazione per qualcosa accaduto al lavoro (in occasione di un temporale di intensità fuori dell’ordinario); una donna mi fa conoscere un uomo che deve chiedermi informazioni; questo mi domanda di locali di Rimini, che siano alternativi. Penso ai locali della zona del Marano ma decido di chiedere ad Umberto.
Lo chiamo e lui mi dice di essere coi carabinieri; di essere il più alto in grado visto che non era presente il comandante provinciale (?), così io commento che lui sarebbe diventato un (?) honoris causa perchè è fantastico, poi gli chiedo lumi sui locali.
In un locale a me ignoto, c’è un gruppo di persone riunite a tavola: hanno capigliature strane (tipo cresta al centro della testa, per il resto rasata), poi arriva l’uomo dell’informazione che contatto (tramite, mi sembra la ragazza di prima) e gli spiego perchè ritengo buoni i locali del Marano.
La donna poi mi dice se ho pronto il pezzo (da trasmettere in TV) su… non ricordo.
Io mi ritengo non buono per la TV a causa del tono di voce nasale, comunque avanzo alcune difficoltà e lei mi ribatte che, come sempre, vogliono le cose subito, anzi prima.
Durante il trasferimento della banda mi trovo un albero di ciliegie che, ovviamente, mi divoro tutte (ma non sono tante), poi c’è un cespuglio sempre di ciliegie; mentre scendo le scale di una piazza mi si avvicina un uomo che è un monaco, che sta andando a recitare l’ufficio; forse mangia anche lui alcune ciliegie; mi dice qualcosa che non ricordo.
Sono in Via Saffi, sempre a Parma, e devo tornare verso casa perchè devo prendere (del pesce?) da portare a Roberta in aeroporto e ci sono problemi con il motorino, per le vie del centro.
Mi accorgo che sono le 16.00, ovvero sono in ritardo ed ho perso l’aereo: scoppio in un pianto disperato, sono davvero inconsolabile, tristissimo, non c’è modo di rimediare a questa perdita terribile e sono davvero disperatissimo, piango come un ramo di salice tagliato.
Tavolata di persone.
Sogno prepasquale (nella notte tra venerdì e sabato santo).
Mi risveglio confuso ed ancora molto commosso.