Stanotte, dopo tanto tempo, finalmente un sogno di cui ricordo qualche frammento:
ero dunque in una strada, credo a Colorno, durante una pattuglia di stazionamento per controllo veicoli, con un collega anziano (tal B. giusto per dargli una sigla) e poco operativo per dirla con un eufemismo. Sentiamo arrivare una moto ad altissima velocità; il conducente ci vede e cerca di darsi alla fuga [in maniera un po’ assurda a dire il vero] facendo inversione e fermandosi di fronte ad alcune case dove si trovano un bar ed una banca [almeno credo], scendendo dalla moto e mettendosi a correre verso l’interno per sfuggirci alla vista. Ci mettiamo, a piedi, all’inseguimento; il collega mi precede [inverosimile anche questo] ma il tipo esce dalla banca (?) dopo il suo passaggio così me lo trovo di fronte io; cerco di bloccarlo e contemporaneamente chiedo aiuto per tenerlo fermo visto che sono riuscito a prenderlo per un braccio.
Sono in una cabina telefonica e parlo al telefono con qualcuno che non ricordo mentre sento qualcun altro (forse il collega) che dice “abbiamo già coinvolto i carabinieri” intendendo dire che se ne occupano loro, al che io reagisco con forza dicendo “lo abbiamo preso noi e lo arrestiamo noi”. Mi sento soddisfatto dell’operazione compiuta, le cose sono andate bene.
Poi non ricordo se è una considerazione che ho fatto nella veglia o se fa parte del sogno ma mi veniva da pensare che la moto era rubata ma lui non potevamo sapere se fosse il ladro (avremmo dovuto contattare il proprietario e mostrargli un album fotografico per sapere se era lui il ladro), così avremmo dovuto denunciarlo per ricettazione e senza arresto.
Non ricordo di avere mai fatto un sogno così “operativo”; a Rimini o a Modena non sarebbe nemmeno parso assurdo, adesso come adesso mi sembra davvero un sogno.
Mi fermo qui per non cedere allo sconforto visto che il sogno, al contrario, è sempre di conforto, al pensiero.