Stanotte, dopo averlo desiderato da un po’, ho ripreso l’attività onirica, con un sogno che…
“Sono in vacanza, in un paese dove in alto ( o in basso) rispetto a dove mi trovo io c’è un santuario o un monumento o la statua di un santo.
Mi reco in farmacia dove devo acquistare un medicinale (di cui proprio mi sfugge il nome); [qui la scena si fa un po’ confusa comunque] mi pare che fossi seduto su una sdraio o qualcosa del genere in attesa di essere servito, nel mentre parlo con una farmacista, una ragazza giovane, bruna e bella. Parliamo dell’orario di lavoro, che sembra prevedere una pausa di due ore ed io faccio la considerazione che la cosa è scomoda perchè se uno abita vicino passi altrimenti tra gli spostamenti ed il resto diventa una cosa da fare di corsa e non ne vale la pena.
Le spiego poi che io faccio i turni e che con le varie indennità prendo uno stipendio [magari!!!] di 1.600,00 euro; questa cosa gliela dico abbassando un po’ la voce perchè non ci senta la gente che è presente e che lei sta servendo.
La farmacista ne è favorevolmente impressionata.
Sono al banco e chiedo una confezione di [non ricordo], quando me la danno mi dicono il prezzo che trovo decisamente alto ma poi guardando la confezione noto che è molto grande e quindi contiene molte pillole; la prendo e per pagare uso il bancomat.
A questo punto digito il codice ma sbaglio la seconda cifra, premo il tasto per correggere ma la transazione si annulla; parlando con la farmacista e forse con un suo collega, invece di dire che ho sbagliato a digitare, racconto che ho le mani grosse e che i tasti sono piccoli per cui avrei potuto toccarne inavvertitamente uno in più rispetto a quelli giusti. Si discute un po’ di questa cosa poi si avvicina una farmacista più anziana che ci propone una sorta di lente di ingrandimento con una luce di illuminazione ed un manico graduato; chiede se ci interessa ma io rispondo che è costosa e che mi arrangio in un altro modo [credo di spiegare come alla farmacista giovane, ma non ricordo esattamente].
Sono all’esterno, in un viale molto lungo direi in salita [o in discesa]; sono seduto con varie borse e pacchetti; credo mi passi vicino la farmacista con la quale c’è evidentemente una certa intesa. La scena prosegue, almeno credo, con miei tentativi di sistemare dentro a varie borse gli acquisti o comunque i pacchetti di cui sono circondato e che sono all’interno delle borse in disordine. Credo ci sia anche mia madre.
Ad un certo punto arriva un collega di Modena, conosciuto come Omaccio, Paolo P., che con chiaro accento siciliano mi fa le congratulazioni in vista delle future nozze, con la farmacista.
Io reagisco negando la cosa, dicendo che sono troppo vecchio, che ho 50 anni e che sono stato sempre abituato a vivere solo per cui sarebbe un bel problema e poi tutti lo sanno che io [non ho mai avuto relazioni? convivenze?], ma lui sornione mi ribatte che non è un problema e dà per scontata e fatta la cosa. [Forse faccio qualche considerazione sulla verginità della ragazza pensando anche alla mia, ma questo è molto confuso].
Infine sono di fronte ad una fontana o qualcosa del genere; voglio buttare un fazzoletto di carta usato che ho in mano ma il lancio [com’era prevedibile, vista la leggerezza del materiale] non riesce ed il fazzoletto cade nell’acqua; scendo per andare a recuperarlo [direi che ci sono varie vasche comunicanti, in discesa, rispetto alle quali io ero in alto]; c’è anche mio fratello [che è molto giovane, avrà 7/8 anni circa, almeno credo] che mi dà una mano, anzi con un retino dal manico lungo lo recupera.
Mentre ci allontaniamo c’è una donna, che dice qualcosa a proposito delle sue vacanze come le nostre, forse che vorrebbe fare delle vacanze come le nostre, e forse in riferimento anche al santo del monumento.”
Quel che mi ha colpito da subito, appena sveglio, è il matrimonio: mai mi era accaduto di fare un sogno così “esplicito” dedicato al matrimonio, insomma un sogno tutto da esplorare…