sogno marzolino

Sogno, molto articolato, nella notte tre il 9 e 10 marzo

Ottengo il trasferimento a Sorbolo; entro in un bar a fianco del comando, con qualcuno, forse un collega, ci sono altri due colleghi che stanno entrando nella porta a fianco, che è quella del comando ed io gli dico: “chi vuole conoscere il nuovo ispettore? è gratis oggi, non si paga il biglietto per vederlo”; i due entrano nel comando ed io nel bar dove parlo con questo collega.

La scena cambia: sono in un appartamento, ad un piano alto, forse in un grattacielo; da una finestra vedo una bellissima cascata; da un’altra finestra, invece, vedo il mare, però c’è qualcosa che non funziona, un  rubinetto o comunque all’impianto dell’acqua (ne esce un po’ in continuazione ed io, pur raccogliendola con le mani, non riesco a fermare la fuoriuscita; arriva (non so se chiamato) Sergio Bavutti (un ex collega) che mi dice che ci pensa lui e si mette a trafficare. Ho la casa piena di gente che parla del trasferimento e mi dice che lì mi troverò bene.

Sono poi al lavoro in un comune in provincia di Reggio Emilia e c’è il comandante ed una donna che è assolutamente odiosa, scortese, antipatica che mi prende male anche se io cerco di essere cortese. Allora comincio a preoccuparmi e a pentirmi di avere ottenuto questo trasferimento. Della donna mi dicono che è una dirigista, di quelle che sanno tutto loro, che fanno tutto loro e son capaci solo loro.

Qualcuno mi dice che lei ha lo stile “english”, stile inglese, intendendo qualcuno che ti corregge subito se sbagli ma in modo da incoraggiarti e sostenerti, poi sento questa che chiama “Vibi, Vibi”, al che io mi stupisco perché so che lui lavora a Modena per cui non dovrebbe essere lì, quindi penso che anch’io ho sempre avuto l’atteggiamento di chi sostiene anche se faccio finta di essere burbero, ma comunque io ritengo di farlo veramente (l’incoraggiare). Sono molto preoccupato perché, e ne parlo con qualcuno, io lì pensavo di essere il numero due, dopo il comandante e invece mi trovo questa qui tra i piedi che è una persona molto sgradevole. C’è anche qualche collega di Modena che mi riferisce di averci lavorato assieme, a questa donna, e di sapere che è davvero una fetente, al che io obietto: “ma scusa se ha lavorato a Modena perché non me l’avete detto prima che magari decidevo se venire o meno qui a lavorare”.

Succede che ritorno a casa e considero che forse non mi conveniva prendere un appartamento a Reggio Emilia o nei dintorni perché dovendo tornare a casa da mia madre tutti i giorni non so di cosa farmene, sono solo delle spese, oltre a quelle per i trasferimenti ho anche quelle dell’appartamento .

Prima probabilmente è successo che Bavutti ha finito il lavoro e mi ha lasciato in casa una corda, una cinghia di trasmissione o qualcosa del genere; gli chiedo quanto gli devo e lui risponde 25 euro; prendo il portafogli da cui estraggo una banconota assai stretta e lunga e gliela do in mano poi la guardo e dico; “questa non va bene” (perché è una banconota da 195 o 198 euro) quindi commento: “questa non l’ho mai vista, è la prima volta che ho in mano una banconota del genere” e comunque non va bene per cui la ripongo e prendo fuori 5 poi 20 euro e saldo il conto. In questo momento la gente che avevo in casa se ne va.

Forse succede qualcosa nel mezzo; comunque adesso sento questo boiler che perde acqua senza che io riesca a fermarla, evidentemente la riparazione non è stata efficace.

Poi vedo un biglietto con qualcosa del genere: il rumore del mare da marzo a maggio è fastidioso, non si garantisce che non sia fastidioso da marzo a maggio

Ora sono giù nel cortile e mi ritrovo da una parte una piscina, anzi una serie di piscinette che mi dicono essere dei vicini, quindi io non ci posso andare; prima ancora guardavo fuori dalle finestre del comando dove vedevo, per due lati, una coltivazione molto fitta di fagiolini ed io chiedevo; “ma si possono coltivare questi?”, ma non so cosa mi rispondevano.

Vista la piscina ed il mare burrascoso e profondo cerco di entrare in casa… a casa vengo portato ( perchè giravo lì attorno) da uno strano mezzo di trasporto, un qualcosa di automatico che mi porta fino a dove ci sono le piscine; qui il mezzo mi dice “me ne torno indietro da solo”, io gli rispondo “ah ok grazie”, lui mi saluta, gli dico qualcosa mentre si allontana, lui aggiunge qualcosa che io non sento bene; come se ci fossero delle difficoltà per il mezzo, di tornare a casa; arriva comunque qualcuno che lo spinge e riesce a farlo ripartire.

Io devo arrivare al mio appartamento ma sono in un antro oscuro con sulla destra quello che avrebbe potuto essere un ascensore in realtà è forse un deposito degli attrezzi. Più avanti c’è una scala a pioli, brutta, rotta, mancante di alcuni pioli, allora io penso “cavoli ma come faccio quando devo tornare a casa con la spesa? è un pasticcio, ho sbagliato a prenderlo questo appartamento”.

Dopo di che sono da qualche parte, forse in un bar con la Silvana Paci e sto leggendo il contratto per veder e la durata minima e le clausole di validità perché sto pensando di rescinderlo e vorrei fare il più in fretta possibile perché non mi troverò bene in quell’appartamento con le difficoltà che ho visto e sto pensando a quanto devo pagare, quindi una rimessa secca.

La Silvana mi dice qualcosa del genere “ho un’agenzia, oppure dillo a me che ci penso io”, intanto mentre sfoglio le carte del contratto penso che stavolta il trasloco dovrò farlo da solo, senza l’ausilio dei miei colleghi perché mi sono lontani e non c’è nessuno.

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