Devo dire che i miei sogni fanno a gara di stranezza:
sono dallo psicoanalista, in ritardo di mezz’ora per cui mi salta la seduta; salgo una rampa di scale che, credo, sia quella dell’università [in effetti credo di essere a filosofia, in via Zamboni 38]; probabilmente vivo male il senso di ritardo, ma non ne sono certo.
Ho perso la mia borsa, la sto cercando dappertutto, senza trovarla; incontro [san] Roberto Mastri che mi accompagna fuori da una porta. A fianco di questo ingresso, per terra, c’è, forse una valigia aperta o comunque qualcosa da cui Roberto prende una bottiglia dalla forma strana (ce ne sono un paio lì a terra) e mi offre questo liquore.
Io rifiuto dicendo che sto cercando la borsa; ad un certo punto, su uno scaffale trovo la borsa che riconosco come la mia [in realtà non lo è] e Roberto mi dice qualcosa di tranquillizzante al proposito; io rispondo che comunque cercavo (non ricordo cosa) ma lo trovo nella borsa.
Sono in una camera da letto, nel letto a fianco c’è lo psicoanalista che mi si avvicina, per scendere; io vedo che è nudo e penso che non c’è mai stata tanta confidenza con quest’uomo (e mi compiaccio di questo cambiamento, o almeno credo).
Lui mi dice qualcosa a proposito di alcune sedute da fare, anzi credo mi chieda proprio: “ma tu saresti contento di fare delle sedute [forse adesso]? io rispondo che se è disponibile a me va bene, ribatte ripetendo al domanda perchè vuole sapere se io sono contento della cosa al che io rispondo che sì lo sono.
Vedo lo psicoanalista dall’altra parte della strada (un viale grande, penso di Milano) che mi dice qualcosa che non capisco, quindi una donna [forse Maria Gabriella Pediconi, ma con vari dubbi] mi riferisce che lui è impegnato e che al suo posto verrà un sostituto, che farà [o porterà] il suo nido (chi ci capisce è bravo); rimango molto perplesso di sta cosa perchè penso che una seduta con uno sconosciuto, fatta una sola volta, non serva a niente.
Credo che alla fine torni lo psicoanalista … non ricordo altro.