Di san Sebastiano sappiamo ormai tutto, non mi dilungo a ripetere vita, miracoli e morte; quest’anno mi viene in mente, pensando al nostro santo protettore, un paragone con Antigone.
Parallelo insostenibile che probabilmente mi è venuto in mente perché recentemente ho ascoltato il contributo interessantissimo del professor Alessio del Giudice al convegno del 4 novembre, in memoria di Giacomo Contri, in cui si trattava anche di Antigone.
Protagonista dello scontro con l’autorità proprio come il Nostro, entrambi condannati a morte, c’è un legame tra Antigone e Sebastiano?
Lascio in sospeso la domanda sebbene sia convinto che no, non siano paragonabili le due posizioni, in favore del santo protettore.
Sottolineo che non è alternativa di poco valore o dibattito tra pseudointellettualoidi ma ha a che fare con la famigerata frase “è una questione di principio”, che tanti problemi crea ogni giorno, durante le ore di lavoro e non solo.
Sarebbe da aggiungere una giaculatoria: “dalle questioni di principio, liberaci o Signore!”.
Per il resto non c’è che da ringraziare il santo protettore per l’anno trascorso che, tutto sommato, non è andato male, almeno a livello personale.
Devo rimbrottarlo un po’ per via della legge di riforma della categoria ma credo che nemmeno un santo del calibro di Sebastiano possa qualcosa contro le divisioni all’interno della categoria, l’insipienza della classe politica e gli ostacoli che provengono da chi ci vuole mantenere figli di un dio minore.
Una buona legge di riforma sarebbe da ascrivere sicuramente tra i miracoli perché troppi e troppo compatti sono i fronti avversi: da quando ho iniziato questa professione sto aspettando il signor Godot della riforma e resto convinto che io non la vedrò, a meno che san Sebastiano non si inca…zi di brutto, cosa non prevedibile al momento attuale.
A livello personale, come dicevo, ringrazio il santo per l’anno trascorso: ho ricevuto una inaspettata e graditissima lettera di ringraziamento da un cittadino, sono stato anonimo protagonista di un articolone da Pulitzer di un giornaletto locale ed ho scoperto un ameno divertimento di cui ignoravo l’esistenza, nella mia beata ingenuità.
Non sapevo, infatti, che tra i modi per rinsaldare lo spirito di gruppo, nella vita di spogliatoio, sia uso bloccare le serrature degli armadietti dei colleghi, riempiendole di carta: alle soglie dei sessant’anni non finisco mai di imparare.
La mia collocazione mi permette, inoltre, di leggere la produzione letteraria di tanti cittadini, il che è molto istruttivo come cartina di tornasole del lavoro che la scuola italiana svolge e dello stato psichico di buona parte della popolazione.
Sfortunatamente (?) non mi sono laureato in medicina e specializzato in psichiatria altrimenti, col materiale che mi passa ogni giorno tra le mani, potrei scrivere, in perfetta solitudine i DSM 6 -7 e financo il 10.
Un caro saluto a tutti i colleghi che ogni giorno, con sempre maggior fatica, indossano la nostra uniforme con lo spirito dell’anglosassone civil servant (non credo siano molti in verità, ma ci sono in quasi ogni comando) che, a scanso di equivoci chiarisco come debba essere inteso, citandone il significato da un dizionario online: “Chi pone la sua competenza professionale e il suo senso civico al servizio della collettività. all’interno di strutture pubbliche o all’esterno di esse”.
Per il resto rimando al post dello scorso anno.
San Sebastiano ora pro nobis anche in questo 2024 e sempre.
Parma, 20 gennaio 2024, memoria di san Sebastiano martire