Difficile, almeno per me, trovare nuovi spunti per celebrare il santo patrono della mia categoria professionale, la polizia locale, vulgariter loquendo gli ex vigili urbani e ancor prima guardie comunali.
Della sua travagliata esistenza ho già raccontato nelle precedenti puntate, della sua nomina a santo protettore, con la lettera apostolica Praeclaros inter Christi di Papa Pio XII di venerata memoria, anche.
Oggi mi viene da sottolineare la difficoltà che ha incontrato il nostro protettore nel mantenersi fedele a Dio e all’imperatore: per Sebastiano, giunto ad un alto grado della carriera militare, quindi non uno sprovveduto o un contestatario senz’arte né parte, la fedeltà all’autorità civile non era in discussione, egli stava indubitabilmente dalla parte di Cesare, tuttavia riteneva non meno essenziale mantenere la propria libertà di pensiero su quel che gli stava davvero a cuore, anzi di quello che riteneva irrinunciabile anche per poter essere un bravo cittadino ed un soldato.
La sfida non è differente oggi, seppure non sia in gioco la vita: appartenere alla polizia locale, eseguire le direttive dei sindaci senza cedere alle tante “sollecitazioni” che da questi ultimi possano provenire.
Resistere alle ingerenze o ai tentativi di ingerenza senza cadere nell’opposto versante dell’anarchismo: fare il proprio dovere nonostante la sfiducia e lo sconforto che possono assalire e appesantire il nostro lavoro … le difficoltà di oggi sono meno devastanti dell’alternativa che ha incontrato il nostro Sebastiano ma altrettanto ineludibili se si ha a cuore la civiltà e la società in cui viviamo.
Da buon tradizionalista anche quest’anno ho mancato la celebrazione – questo è un giorno tradizionalmente riservato alle ferie – ma voglio cogliere l’occasione per salutare i numerosi colleghi ed amici che svolgono questa delicata professione con serietà ed impegno: la giornata di oggi spero sia l’occasione per rimeditare sul proprio senso del lavoro e riaprire sentieri che la stanchezza e le abitudini ci hanno fatto abbandonare.
Chiudo citando la chiusura del post dello scorso anno:
San Sebastiano, defensor ecclesiae, prega per noi, per i nostri cari, per gli amici, i conoscenti, i benefattori, prega anche per chi ci vuol male, per chi alimenta odio e disprezzo, per i leoni da tastiera e per chi delinque perché ogni essere umano che si smarrisce è una sconfitta per l’umanità.
Parma, 20 gennaio 2023, memoria dei santi Sebastiano e Fabiano, martiri