Debbo ad una gentile e carina collega, Loretta, l’idea di andare a visitare le Salse di Nirano di cui ignoravo totalmente l’esistenza; ieri approfittando della bellissima giornata di sole (se è piovuto di recente la visita non è possibile) e del turno di lavoro (questo infelice ma tant’è) sono partito alla volta del parco naturale a poca distanza dal capoluogo modenese.
Arrivo in un piazzale dove troneggia un enorme tronco di pioppo abbattuto alcuni anni fa da un fulmine, parcheggio e mi avvio per un sentiero in salita (pant pant) fino ad arrivare dove si trovano le famose salse.
All’improvviso mi trovo di fronte alcuni coni fangosi non molto alti, direi massimo 2 metri, alcuni in attività ed altri chiusi, una sorta di vulcanetti da cui fuoriesce metano (ed in piccola parte anche petrolio) in bolle e che unito all’acqua salata, scioglie l’argilla creando dei curiosi micro vulcani in apparente ebollizione.
Spettacolo curioso ancor più perchè immerso nel verde delle colline circostanti.
Dopo avere documentato fotograficamente (ne dubitava qualcuno?) l’evento, me ne ritorno verso casa senza dimenticare il castello di Spezzano che è anche sede del museo della ceramica del comune di Fiorano (ingresso libero). Bella costruzione, ancora una volta immersa nel verde, assai gradevole da vedere: non sono entrato a visitare il museo perchè temevo di non riuscire a tornare in tempo per il lavoro così che rimando ad una prossima occasione.
La provincia modenese, come quella emiliana in generale, si rivela essere custode di tanti piccoli tesori da non trascurare: l’estate che si avvicina mi vedrà, spero, vagabondare alla loro scoperta
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