salire e scendere in politica

n Santa Maria sopra MinervaLeggendo il giornale resto sempre più sconcertato dalle trame politiche di gentaglia più o meno da strapazzo che si arrabatta per un posto al sole, ben pagato, della politica.

Non voglio fare dell’antipolitica, è troppo semplice, e nemmeno dedicarmi alla politica, troppo complicata, registro soltanto che i pochi politici che conosco (politici o aspiranti o sedicenti) non li trovo stimabili.

Salvo soltanto l’ottimo Stefano Brunori, mio amico riminese, che si è dedicato alla politica in comune: non è salito nè sceso perchè l’idea di salire o scendere in politica è una bufala: non vi sono politiche alte e politiche basse e chi ammanta la politica di motivazioni ideali, nobili, pure, astratte … mi fa venire i brividi alla schiena. Dicevo di Stefano che stimo come persona onesta e corretta, che ‘ho sostenuto, votandolo, pur non condividendo la sua scelta di dedicarsi ad un’attività così meschina e pericolosa, il resto è noia.

Caduto il governo del tassatore Monti, stiamo a vedere chi si presenterà; di certo escludo da subito di votare per Berlusca & Co., non si regge più, ha fatto il suo tempo, si dedichi al calcio (che è una delle cose che proprio non mi interessa) e tantomeno per Bersani Vendola & Co.

Non perdo nemmeno tempo a parlare dei 5stelle: ne ho conosciuto una esponente (anzi due, uno anche a Modena) e mi è passata la voglia per l’eternità.

Rimango dell’idea che sarebbe utile tornare ad un impero cristiano che unisca una confederazione di stati, anzi di regioni (basta stati nazionali) valorizzate nelle diversità ma unite in un unico governo per le materie indispensabili.

Spero in una proposta dei cattolici (che in Italia sono messi assai male) ma non vedo nulla di buono all’orizzonte.

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