Promoveatur ut amoveatur

Oggi mi è arrivata una di quelle notizie che aspettavo da tempo anche se speravo di non sentire mai.

La vicenda non riguarda me ma il mio collega riminese cui debbo la gratitudine che spetta a chi mi ha insegnato il mestiere, mi ha accompagnato nella crescita e mi è stato sempre accanto, in ogni momento dei tanti anni riminesi.

Oggi ho saputo che Umberto viene spostato d’ufficio: dalla polizia amministrativa al distaccamento di Viserba.

Non può essere chiamata una punizione perchè, immagino lo avranno blandito con tanti complimenti (d’altronde i sinistri amministratori l’hanno imparato bene il famoso promoveatur…): viene mandato a dirigere un distaccamento glorioso come quello della zona nord di Rimini.

La causa nasce dalla normativa anticorruzione, in virtù della quale hanno spostato molti ispettori e così hanno potuto togliere dall’ufficio anche lui (strano che le posizioni organizzative siano rimaste immobili su scranni occupati da decenni forse perchè esenti, per grazia ricevuta, dal tarlo della corruttibilità).

Un ufficio, il suo, di eccellenza, di quelli che hanno sempre portato risultati senza guardare in faccia a nessuno, amico dei potenti o meno che fosse; eccellenza e professionalità riconosciute da anni e da molte istituzioni pubbliche.

Ricordo quando il compianto comandante di Bellaria ci chiese collaborazione per fare un controllo ad una manifestazione “particolare” o la collaborazione che ci permise di affrontare il problema degli alberghi di Torre Pedrera che non pagavano i dipendenti.

Giusto due degli interventi che facemmo assieme ma tanti tantissimi ne abbiamo ed ha continuato a fare dopo la mia dipartita modenese.

Umberto ha sostenuto e incoraggiato la nascita di importanti nuclei ed non ha lasciato spazio all’amarezza quando il suo lavoro è stato misconosciuto o quando quegli stessi che aveva sostenuto gli si sono rivoltati contro; sul suo lavoro si sono costruite carriere (di altri) ma a lui hanno sempre negato ogni avanzamento accampando i cavilli e le scuse più ineccepibilmente formali che un ufficio pubblico possa addurre.

Conoscendo tutti i colleghi e specialmente gli ufficiali non mi stupisco affatto di quanto accaduto, anzi mi stupivo del ritardo.

Un patrimonio che molti pagherebbero per avere e una professionalità che andrà a scemare, lasciando mano libera a chi vorrà continuare a fare quel che gli pare in barba alle regole che tanto fastidio danno  a molti (per fortuna non tutti) imprenditori da sbarco.

Curiosa, infatti, anche la scelta del distaccamento, cioè quello che ha meno problemi con le attività fino a ieri controllate dal mio maestro, scelta a mio giudizio oculata e non casuale, di quelle che si potrebbero sintetizzare in “quel che sai fare meglio da oggi lo dimentichi”, geniale vero? Immagino che anche le aziende private ragionino così.

Non avendo più la residenza a Rimini non potrò votare contro a questo sindaco, le cui gesta (sue e della giunta) mi giungono in lontana eco dalle notizie dell’amico Stefano Brunori che combatte diuturna battaglia contro un inossidabile potere.

Leggendo le dichiarazioni dell’assessore Jamil Sadegholvaad a Rimini Today devo ammettere che l’umorismo romagnolo è impareggiabile  dichiara: “Il nostro Corpo è composto da personale competente e motivato e il vice comandante è stato scelto in un panorama di ispettori tutti altamente qualificati“.

Ha mai parlato l’assessore agli agenti? a quelli che lavorano in strada tutti i giorni, non solo a quelli, privilegiati, che fanno servizi specialistici? ha chiesto loro quale motivazione li anima  quando vanno al lavoro?

Torno all’amico Umberto per augurargli il migliore successo nel nuovo incarico: sapendo ben trattare e valorizzare i collaboratori sono certo che farà bene.

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