Un giorno di questa primavera, poco prima del famoso (e famigerato) trasferimento (fallimentare) all’ufficio studi, formazione ed educazione stradale (triplo sigh), mi è venuta voglia di andare a visitare l’abbazia di Pomposa.
Il risultato è quello che si vede di seguito… devo dire che la chiesa è molto bella e consiglio a tutti di andarla a visitare, peccato, invece, per quel mercatino annesso, una cosa pietosa d’altronde le necessità del turismo … inutile fare i puristi o i moralisti.
Giusto perchè me lo ricordo (strano) devo riferire di un lungo colloquio telefonico con un amico e collega che mi faceva gli auguri per il nuovo incarico, bene, dopo di che ho acceso una candela per affidare a San Benedetto (sappiamo che è un Santo che amo molto) il nuovo lavoro. Non so se il Santo fosse impegnato altrove o, chissà, ha equivocato le mie richieste, fatto è che, il giorno del mio insediamento le mie due responsabili erano entrambe ammalate (certo non avevo chiesto quello, anzi).
La storia racconta che il mio contributo professionale al nuovo ufficio è stato fondamentale: chiunque abbia necessità di contattare i nostri uffici oggi può farlo grazie ad un completissimo elenco telefonico che ho avuto l’onore di abbozzare. Visto il clamoroso (ed insperato) risultato, considerato che la mia stella avrebbe potuto raggiungere un fulgore abbagliante, è stato giustamente deciso di togliermi velocemente dall’ufficio (o meglio mi hanno tolto il pc portatile col quale lavoravo occupando temporaneamente altri uffici, un extracomunitario interno insomma). A parte l’ironia devo confessare che mi è andata davvero bene, pericolo scampato…
Dimenticavo di raccontare che, sulla via del ritorno da Pomposa ho deciso di fermarmi a Comacchio, scoprendo una cittadina molto simpatica anche se con qualche segno di abbandono sulle abitazioni, come un cenno di un imminente sfacelo (ma forse era solo una mia sensazione); anche qui, comunque, invito ad andare. Mi è piaciuto tantissimo il famoso ponte dei Trepponti ed i canali (peraltro senza zanzare) anche se la mia attenzione è stata attirata irresistibilmente (ma ho resistito) dalla pubblicità di un ristorante: risotto alle anguille e anguille alla brace. Ora io non so se abbiate mai mangiato le anguille ma fatelo… sono una vera prelibatezza. Erano le 5 del pomeriggio e quindi non ho ceduto all’acquolina che ha invaso tutto il mio apparato digerente però è stata veramente dura…
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