Giornate intense quelle di questi giorni: mattinata di chiusura autostrada, poi incidenti a catena sulla via Colorno, elezioni e alcuni corsi di preparazione per aspiranti agenti.
Oggi in particolare, però, è una data significativa poiché ricorre l’xesimo anniversario della confessione che mi riportò, dopo anni, in seno alla chiesa cattolica di cui faccio indegnamente ancor parte, con tutte le contraddizioni e infedeltà di cui sono responsabile, cioè peccatore.
Facendo per la prima volta la staffetta a Parma, proprio nei seggi dove c’è anche quello in cui voto io, posso vantarmi di essere stato uno dei primissimi elettori italiani a scoprire la novità delle stringhe da staccare: primo nel mio seggio, primo nel plesso scolastico e uno dei primi a Parma e in Italia, alle 7.01, giusto il tempo di aprire il seggio.
Non so cosa ne verrà di buono ma poco mi aspetto se non pochissimo: le mia speranze sono irrealizzabili visto che auspico la scomparsa elettorale dei grillini, di Renzi e dei suoi accoliti, della Boldrini e compagnia cantando.
Resterò deluso e già lo so.
Prima volta anche per la chiesa, anzi cappella, in cui ho assistito alla Santa Messa, alle 8.30, nella parrocchia di san Bernardo che manco sapevo che esistesse.
La prima lettura è tratta dall’Esodo, ed è il racconto del Decalogo, di come il Signore doni a Israele i comandamenti.
Mi ha colpito la parte in cui si parla del sabato; negli altri giorni si lavori ma il sabato sia riservato ad altro e non solo per gli ebrei ma anche per gli schiavi e gli stranieri dimoranti presso di loro, insomma per tutti.
Questa idea del riposo, iniziativa del Signore che dice al suo popolo che è bene lavorare ma c’è anche altro e non ci si può dedicare solo ed esclusivamente al lavoro fisico da sudore della fronte.
Tutto nasce dall’iniziativa di Dio che offre un modo di pensare e trattare le cose e il tempo che l’uomo non aveva elaborato.
La possibilità di una novità di pensiero la si riceve, spetta poi al singolo farla propria ed elaborarla.
Per questo motivo non è possibile l’autoanalisi: non vi è alcun apporto esterno che permetta la rottura dell’eterno, instabile, ritorno della nevrosi.
Non c’è domanda che ottiene risposta, vuoto colmato dall’apporto di un altro, per importante, grande, onnipotente che sia, ma c’è un’offerta che precede la domanda e costituisce l’altro come partner; come già ho imparato tempo fa, è la perla che crea il porco, che è colui che non sa trattare la perla da perla.
Ritorna la vecchia storia di Bella e Bestia in cui Bestia è una bestia per non avere trattato bene la sua partner.
Parma, 4 marzo 2018 memoria del Beato Zoltan Lajos Meszlenyi vescovo e martire