Ho trascurato un po’ i musei berlinesi; vediamo di recuperare:
Torno al Pergamon museum, che è stato il primo e l’obiettivo principale del viaggio.
C’è una bella sezione di arte islamica con straordinari lavori di intaglio dell’avorio e del legno; una cornice in avorio, in particolare è fantastica.
Poi c’è un mondo sconosciuto; qualche vaga rimembranza dei libri di scuola ma poca roba, come se il passaggio di questi popoli fosse stato insignificante per la civiltà: gli assiri.
Hanno dei rilievi straordinari: le divinità, i sovrani, i soldati, agghindati sontuosamente; ne ho l’impressione di una civiltà culturalmente avanzata, opulenta, conscia del potere ed estremamente raffinata. I sovrani credo dovessero trascorrere ore ed ore sotto le amorevoli cure dei vari sarti e truccatori di corte.
Barbe e capelli curatissimi ed orecchini rigorosamente di prammatica come 50 anni fa da noi la cravatta, ma anche abiti, armature, bardature dei cavalli: tutto sembra pensato come da esibire per far sapere agli altri la potenza del popolo dominante.
Leoni, draghi e tori fanno da cornice a tanta ricchezza e non a caso anche questi sono animali di altissimo lignaggio: nella corte assira immagino non ci fosse posto per la rozzezza, almeno estetica.
Straordinarie le rappresentazioni della caccia al leone che probabilmente servivano per testimoniare le capacità guerriere, l’ardimento, il coraggio, la valentìa dei sovrani: tutto creato per impressionare, per mettere in soggezione gli ospiti. Un’accorta politica d’immagine, si potrebbe dire, il che conferma, ancora una volta, che la cosiddetta modernità ha inventato poco o nulla.
Poi una straordinaria sala da ricevimento ebraica, in legno, che è uno spettacolo ed una lunga serie di statuette votive o amuleti che mostrano la maestria di artigiani chiamati ad operare per una corte di rilievo altissimo.
Curiose anche le statuette con pose erotiche che ci rimandano ad un mondo in cui il perbenismo ancora non si era affacciato sulla scena.
Ne ho tratto un video che non include il pezzo forte, ovvero l’altare di Zeus, in attesa pure questo di un video.