Ci arrivo col bus, il clima è leggermente fresco, ma appena rispunta il sole tra le nuvole, il caldo riprende il sopravvento ed il clima torna splendido per essere a metà novembre, viene voglia di venire a vivere in queste zone.
La Cattedrale è ancora chiusa, aprirà, se non ricordo male alle 15.30, per cui ne approfittiamo per fare 4 passi in giro ed in particolare in un vicoletto lussureggiante, pieno di verde, di piante coltivate dai vari abitanti; è inutile dire però che a Monreale c’è una sola cosa che attrae, senza possibilità di distrazioni: il Duomo.
Come mi dicevano alcuni amici di Agostino – da loro ho sperimentato la famosa ospitalità isolana, impagabile (anche se mi sono sentito chiamare “picciotto” che ancora mi devo riprendere – le cattedrali di Palermo e Monreale sembrano essere speculari: bellissima all’esterno la prima, meravigliosa all’interno la seconda.
Non trovo esatta questa definizione: il Duomo di Monreale è certo meno imponente e maestoso di quello palermitano ma è bello anche all’esterno; è vero, però, che quando si entra … beh la sensazione è stata simile a quella di quando sono entrato nella Cappella Palatina.
Neanche le chiese di Ravenna, altra città che adoro, reggono lo splendore di tanta meraviglia; da molti ho sentito cantare le lodi del Cristo Pantocrator ma questo è solo una parte, secondo me neanche la più significativa, è tutto il complesso in ogni sua parte che affascina e coinvolge. Vorrei che le luci permettessero di fotografare ogni parte, ogni scena, non è possibile purtroppo ma non mi sazio mai di scattare, vorrei portarmi a casa ogni frammento di bellezza, comprese le varie cornici che hanno disegni sempre diversi tra loro. Non mi spiego perchè sia chiusa una cappella ed il chiostro, tuttavia sono così inebriato e pacificato che non temo nulla e niente mi fa arrabbiare.
Non mi aspettavo di trovare tante meraviglie in così poco spazio, che terra la Sicilia!
