Secondo viaggio, da solo, nell’austera Germania: secondo viaggio in due sensi: seconda volta che torno in Germania (la prima risale a secoli fa, quando andai in treno con gli zii Luciana ed Ermes, a casa di mia cugina Liliana che viveva a Linkenheim, vicino a Karlsrhue, e seconda volta nel senso che, per la seconda volta, appunto, faccio un viaggio all’estero da solo.
Prima di partire una grande ansia ma tutto si svolge senza problemi; all’arrivo Monaco di Baviera mi piace poco ma è un’impressione che passerà presto. Mangio un kebab in un barettino turco, derogo così dall’abitudine mcdonaldiana vincendo la mia timidezza.
Monaco è una città da girare a piedi.
Il 3 di agosto inizia la scarpinata: dall’albergo al Castello (che mi è piaciuto molto), da qui alla zona olimpica quindi alla pinacoteca moderna, poi la Karolinenplatz, la Konigsplatz per arrivare alla chiesa dei Teatini, la Residenza, la Isartor, la Seidlinegrtor, infine torno alla Marienplatz, cena e albergo. Anche oggi niente Mcdonald ma kebab e self service alla torre tv. Ho vinto il timore di salire sulla torre tv e così sono andato a 183 e poi 187 m… ho un futuro da alpinista se continuo così.
Il giorno successivo riprendo il tour de force: dalla Marienplatz sono tornato alla chiesa di San Gaetano, dei Teatini (ora domenicani) con visita alla cripta che ricorda l’omologa dei Cappuccini a Vienna. Poi chiesa di San Pietro, dello Spirito Santo quindi quella dei fratelli Aslam che mi ha entusiasmato con la sua esplosione barocca, anzi ancor più che barocca; dopo questo visita ad una collezione di una coppia di cui non ricordo il nome, poi il Palazzo della residenza col notevole tesoro quindi Alte e Neue Pinakoteck – valgono da sole il viaggio – per concludere al Giardino Inglese col Monoptero; di seguito il Ponte e Piazza Massimiliano, Isertor e ritorno.
Un viaggio faticoso, come sempre quando vado all’estero, ma molto soddisfacente.
Monaco è una città imperdibile.