in memoria di Romeo

Romeo M. è stato un collega, uno di quelli che ho conosciuto quasi di sfuggita perché le lunghe assenze ed il servizio in altri reparti non hanno creato le occasioni per una conoscenza approfondita.

Posso dirne poco e tuttavia qualcosa l’ho notato.

Faccio una premessa: che fosse un collega poco importa, della teoria della colleganza mi sono liberato da tempo.

Le poche volte che ho avuto a che fare con lui l’ho trovato cortese, disponibile e ironico, tre qualità che apprezzo sempre molto; mi ha trattato bene e questo è ciò che conta e resta.

Una persona che tratta bene è sempre preziosissima perché è il trattamento il criterio di giudizio, in qualsiasi relazione, nessun ambito escluso: non esistono amicizia, amore, rapporto tra colleghi o parentela che non passino da un buon trattamento.

L’ultima volta che ho avuto a che fare con Romeo è stato in occasione di un corso online su non ricordo quale entusiasmante argomento; ci scambiammo delle informazioni che, anzi, fu lui a fornirmi perché lo aveva già completato.

Altri, che l’hanno meglio conosciuto, me ne hanno parlato bene e della loro testimonianza nutro fiducia.

Spero che Romeo riposi in pace e non mi dilungo, avendone già ampiamente trattato, sul concetto di riposare in pace.

Concludo con un frammento autobiografico: stamattina è stato sotto i ferri, come si suol dire, un amico fraterno che, per l’ennesima volta, è in lotta con malefico e purtroppo potente nemico, continuo a sperare in una grazia, non impossibile se ripenso a quel che è accaduto a me non molti giorni or sono, quando, contro ogni logica e statistica, un drammatico episodio si è concluso nel migliore dei modi.

L’intervento si è concluso positivamente, ed anche per questo debbo gratitudine a chi se ne sta prendendo cura, non solo medici e famigliari.

Stasera, invece, parteciperò al rosario in memoria della mamma di uno dei miei migliori amici, defunta ieri e domani parteciperò al funerale.

Anche per lei spero una buona continuazione, come buona è stata la conclusione della sua vita.

Diciamo che il mio stato di prostrazione non ne riceve giovamento.

Ma altri vivono eventi ben peggiori.

Parma, 5 agosto 2019 memoria della Dedicazione della basilica di Santa Maria Maggiore

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