Ho saputo oggi dal carissimo Umberto che l’ex collega ed amico Antonio Mazza, di Rimini, ci ha lasciati, vinto da un male che difficilmente lascia scampo.
Non ho mai lavorato con lui, non ci sono state occasioni, visto che io ero in un ufficio specializzato, mentre lui ha avuto la responsabilità di uffici territoriali, ma le occasioni di incontro e di scambio di idee sono stati vari.
Di carattere era uno di quei falsi burberi, con qualche punta di lamentosità che ogni tanto ti invitavano a mandarlo a quel paese, come faceva anche lui, con quel misto di bonomia e severità romagnola che lo rendeva un uomo comunque gradevole da frequentare.
Ne conservo un ricordo positivo (è anche vero che non perderei tempo a scrivere di persone che non mi abbiamo lasciato qualcosa di buono), di stima e affetto.
Approfitto dell’occasione per ricordare anche un altro collega, scomparso qualche tempo fa, di cui ho saputo solo tardivamente, Natalino Vannucci.
Altro collega sempre gentile e disponibile, fissatosi nella mia memoria di agente per via di uno dei miei primi inghippi professionali: era lui in sala radio quando, giovane agente a tempo determinato, mi trovai in via XXII giugno ben tre auto, a breve distanza una dall’altra, che esibivano … lo stesso permesso invalidi, tanto uguali tra loro da non permettermi di capire quale fosse l’originale e quali le contraffazioni.
Ricordo che chiamai la sala radio per chiedere come dovessi comportarmi e trovai Natalino che ne aveva un’idea come me, ma alla fine rimossi le auto e la cosa ebbe poi gli sviluppi che sappiamo (e per chi non li sa, pazienza).
Nemmeno con lui ho avuto modo di lavorare ma ne conservo il ricordo di persona cordiale e mite.
Antonio e Natalino riposino in pace.