Ho desiderato, per anni, da quando mi è venuta la simpatia per la pittura, un ritratto.
Chissà, forse l’avere visto i tanti dipinti appesi alle pareti dei palazzi nobiliari che ho visitato, con i visi austeri degli antenati a ricordare e celebrare un illustre lignaggio o una più prosaica fortuna economica, oppure quelli esposti nelle sale di musei piccoli e grandi, testimoni di un interesse che ha legato, foss’anche per il solo tempo di dipingere la tela, l’artista ed il modello, con risultati spesso straordinari.
Restava uno di quei desideri che non avrei mai pensato fosse realizzabile… fino ad oggi.
Stamattina la mia fantastica collega che si firma CC (Claudia Casarini), mi ha regalato il mio ritratto, ottenuto da uno foto e riportato sulla tela a china.
Il regalo mi ha commosso; ha toccato alcune corde che attendevano in sordina di essere rivitalizzate.
Il sogno di un cenacolo o salotto in cui si possa discutere di ogni argomento, frequentato da persone che hanno cose da dire, in cui ci si possa scambiare idee, tele, sculture; questo regalo mi ha fatto sognare ad occhi aperti e di questo sono grato a Claudia.
Anche se questa è solo una ciliegina sulla torta: con me è sempre stata persona gentile, disponibile, cordiale, ironica.
Ho conosciuto Claudia attraverso una sua borsa; in stile indiani d’America, sulla borsa era rappresentata una bambina che sembrava una Pocahontas paffutella, assolutamente identica alla proprietaria della borsa.
Claudia ha una spiccata personalità estetica, con scelte di gusto assolutamente personale e che sa portare con un gusto ed una simpatia irresistibili.
Mi ricorda molto un’altra amica carissima, di Rimini, la mia amatissima Angelica, proprio per la personalità nella scelta di abiti e accessori, spesso molto originali e di impatto.
Ricordo ancora con piacere la visita che io e Angelica facemmo a Bologna, se non ricordo male, in occasione di non so quale mostra, entrambi eleganti, curati ed un po’ vanesii, con Angelica che sfoggiava una pettinatura a cofana e bigiotteria di classe che la rendevano invidiabilmente unica.
Altri colleghi mi hanno gratificato di alcuni doni, tutti preziosi per la simpatia che mi dimostrano; Chiara mi ha donato un babbino natalino con tanto di cioccolatino (giusto per la rima) che dovrò devolvere ai nipoti, causa stomaco in subbuglio.
Mauro Muratori mi ha regalato le bacche di goji che me lo hanno fatto ringiovanire di alcuni anni; anche a lui sono molto grato perchè, con discrezione, è sempre stato un serio collaboratore ed una persona gentile ed equilibrata.
La Boccedina mi ha regalato un’ampolla di aceto balsamico, nettare prezioso come la gentilezza della donatrice.
Domani invece ci sarà la festicciola di commiato, sperando che la burocrazia non ostacoli oltre il mio comando sorbolese.
Oggi, infine, è stata l’ultima occasione per pranzare col Commissario Superpiù; quella dei pranzi con lui è una delle consuetudini che più mi mancherà; mi dispiace soltanto di non essere riuscito ad impostare con lui tutti i discorsi che avrei voluto.
Siamo entrambi laureati in filosofia, anche se lui è sicuramente molto più preparato di me, il che non mi dispiace.
Lo ricordo al concorso: ogni tanto, quando sorrideva, sembrava persona simpatica e cordiale, ma se ne stava sempre sulle sue, vestito in modo impeccabile e con sguardo quasi burbero, che mi faceva una soggezione… non avrei mai pensato che potesse diventare in breve, sia il miglior acquisto che il comando di Modena ha fatto negli ultimi, diciamo,10 anni, sia uno dei miei colleghi e superiori preferiti.
Insomma un giorno da ricordare.