Ancora un sogno, risalente ad un paio di notti fa:
mi trovo a parlare con un bambino che ha sui 5/6 anni; non so da cosa mi derivi il sapere, ma so che questo bambino morirà.
In uno spiazzo ricavato tra il cancello ed una parte del cortile delimitato da una o più auto posizionate parallelamente al cancello stesso questo bambino sembra esercitarsi a guidare delle auto in miniatura o qualcosa del genere.
Mi trovo poi in Via Mantova, nei pressi della tabaccheria che da piccoli chiamavamo “da Pino”: qui c’è una donna truccata in modo molto pesante e quindi appariscente, ci sono anche due uomini che parlando tra loro sembrano commentare con irrisione il look della donna.
Ad un certo punto si ferma un’auto: a bordo vi è il bambino che mi confessa di avere paura a tornare a casa per timore di essere rimproverato; lo rassicuro dicendogli che lo proteggerò o lo difenderò io. Forse salgo in auto, comunque qualcun altro si mette alla guida; a questo punto io sono su un elicottero che sorvola una strada che pare essere un’autostrada; vedo l’auto dove c’è il bambino poi una manovra irregolare di un’altra auto (forse contro senso?), uno scontro frontale ed il bambino muore. Scoppio in un pianto dirotto; qualcuno al mio fianco commenta: “ma a raccontare certe storie così, è facile far piangere”.
Ora sono in auto o forse a piedi di fronte ad un palazzo di grandi dimensioni; mi trovo a scambiare messaggi telefonici con il mio amico Pier ma questi messaggi compaiono, sotto forma di scritte scorrevoli di colore rosso, su uno schermo in cima all’edificio.
Si parla di fare l’amore e lui mi dice che sta incontrando sessualmente tal Stefania Dallari, donna coi capelli rossi; io commento, scherzosamente, che è proprio un porco (o un maiale).
Mi sono svegliato con un forte senso di “dolce tristezza”, un languore ad un tempo piacevole ma con un sottofondo di vaga tristezza.
La prima idea riguarda il bambino che identifico con me stesso, ricordando la foto del mio quinto compleanno che ho scannerizzato che non è molto tempo. A quell’età dev’essere accaduto qualcosa (lo scontro frontale?) che ha comportato la morte di qualcosa.
Il bambino ha però commesso un fatto grave, un reato, ma a questo riguardo mi dichiaro protettivo, ne prenderò io le difese.
Poi è ricomparso Pier, dalle nebbie di un passato lontano ormai più di vent’anni; questi era un giovane uomo, di bell’aspetto, simpatico, educato, colto che io adoravo all’epoca e che mi piacerebbe moltissimo rivedere.
Avrei voluto essere come lui; quest’uomo mi dice di avere rapporti con una collega, cosa ovviamente inverosimile per il banale fatto che non si conoscono e poi sono persone così diverse tra loro. Insomma questo mi rimanda ad un evento recente che ha visto protagonista un’altra persona che come Pier è di bella presenza, colto, simpatico, capace di stare in società; un altro che io considero come un caro amico : entrambi potrei definirli ideali dell’io.
Della nascita di questa figlia ho già detto (donde tienes la olla no pongas la polla) e dei pericoli che corre come figlia del narcisismo.
Mi rimane da ripensare alla sensazione di dolce tristezza del riveglio che potrebbe essere anche nostalgia, ma nostalgia di cosa?
Certo tutti i ricordi legati all’amico Pier sono dolci e non nascondo che mi è assai dispiaciuto perderlo di vista…
Nel frattempo stanotte un altro sogno di cui ricordo solo un paio di spezzoni: “vengo a sapere che è morta la moglie del mio collega Paolo Piccinini; lo incontro e mi meraviglio che sia al lavoro per cui gli chiedo perchè non abbia preso i giorni di congedo che gli spettano, al che lui risponde che, essendo deceduta di domenica, non pensava di usufruirne. Probabilmente penso che sbagli.
Sono poi in chiesa per una funzione solenne; parlo con un prete a proposito di qualcosa; lui manifesta una posizione di sinistra estrema ed io ribatto invece che sono un conservatore ortodosso. Poi c’è forse da sistemare qualcosa per la solenne processione col vescovo.”
Mi piace molto sognare ed ultimamente ne traggo anche qualche profitto.