Ho terminato la lettura di Crociata contro il Graal e La corte di Lucifero del neopagano nazista con lontane ascendenze ebraiche e forse omosessuale Otto Rahn, morto precocemente, forse suicida per ipotermia.
Nelle sue opere ho ritrovato pare del materiale che Denis de Rougemont elaborerà nel suo ben diverso La morte e l’occidente, così come sono ben presenti tanti di quegli influssi che le opere di storici come il mio amatissimo George L. Mosse (Il razzismo in Europa. Dalle origini all’olocausto) hanno messo in evidenza come germogliate nel periodo che va dall’Illuminismo della rivoluzione francese ai tragici eventi della seconda guerra mondiale.
Una suggestione, in particolare, trovo interessante: l’ideale della purezza.
Non è un’idea nuova: la purezza a partire dagli gnostici, dai manichei in avanti è sempre stata una tentazione, accostabile, questo lo dico io, alla coerenza.
La purezza richiede l’esistenza di due principi tra loro contrapposti e nemici, tra i quali non può esservi alcun rapporto, incompatibili, se non la distruzione totale di uno ai danni dell’altro.
Perché non esiste purezza che non lo sia totalmente per cui è consequenziale che ogni misura sia opportuna e necessaria per liberare il corpo (individuale, sociale, cultuale) dalle impurità.
Purezza sinonimo di intolleranza. Con l’ulteriore aggravante, se servisse, che la purezza sfugge al campo del diritto perché è radicata in quello delle essenze, dell’ontologia o, come direbbe il dottor Giacomo Contri, delle ità, il che nega alla radice ogni possibilità di giudizio.
Obbedienza totale e assoluta all’ideale col rischio permanente ed effettivo di essere scavalcati da qualcuno ancor più puro.
Concezione dualistica, quella manichea e quella ariana sua figlia e nient’affatto ultima quella catara per cui ci sono due principi inconciliabili ed originari, nel nostro caso il Dio dell’antico testamento e quello del nuovo.
Dualismo anche tra spirito e materia e quindi tra spirito e corpo per cui Gesù non si è veramente incarnato (quindi docetismo) ma è venuto a prenderci in giro come un angelo (un eone) e l’unione sessuale è assolutamente disprezzata perchè generatrice di nuova materia destinata ad imprigionare lo spirito.
Ovviamente l’ho fatta breve e quindi sono impreciso e pressapochista ma tanto mi basta, per il momento.
Tutto questo si ricollega ad un evento cui avrei voluto partecipare, Parma al fronte, organizzato e tenuto dal sempre vulcanico Francesco Gallina nel bunker antiaereo dei Giardini di San Paolo.
Ovviamente ho vinto un curioso turno 09.00/19.00 che mi ha tolto ogni velleità, ma la suggestione del 24 maggio è rimasta.
Il 24 maggio l’Italia scendeva in quella guerra terrificante che ha spazzato via milioni di persone, in cui un europeo uccideva un europeo (ci si sono aggiunti anche altri, lo so) visto come rappresentante di un’immonda progenie di delinquenti di ogni ordine e grado; quello stesso europeo col quale pochi anni prima si sarebbe tranquillamente commerciato e andato a cena.
L’altro demonizzato e disumanizzato.
Storia di oggi la strage di spettatori di un concerto a Manchester, opera di un terrorista suicida affiliato a isis: in questo caso sono i crociati quelli da distruggere e le bambine e ragazze che sono state uccise sono state trasformate nell’astrazione “i crociati“.
Disumanizzate per poter essere uccise ed uccise perchè infedeli, cioè impure.
Non intendo stabilire equivalenze poiché furono i cattolici a perseguitare gli eretici catari, ma il pensiero che sta alla base di entrambe le dottrine, per quanto riguarda la purezza, è identico.
Ne uccide più la purezza della spada.
Il catarismo fu battuto, a parte dall’uso della forza, da due santi, Domenico e Francesco.
Entrambi sfidarono l’eresia proprio in quel che attirava maggiormente il popolo, l’esemplare stile di vita impostato sulla povertà.
Scelta decisamente pericolosa e non condivisa da me ma che fu efficace di fronte alle masse del tempo; quel che rende migliori Francesco e Domenico è l’attaccamento alla chiesa che, seppur nel compromesso, salvaguardava il pensiero di Cristo, totalmente disatteso dai catari.
Diciamo, non so se sia corretto ma credo di sì, che fu uno scontro tra nevrosi (chiesa cattolica) e perversione (catarismo).
In questi giorni Beppe Grillo ha dichiarato: “siamo noi i francescani di oggi”; errore di non poco conto sempre che si sia trattato di errore.
Avrebbe potuto dichiarare che lui e il suo movimento sono i catari di oggi, in numerosa compagnia com’è ovvio.
L’idea della purezza, insomma, ha trovato declinazioni tra le più varie, nel passato ed ancor oggi, nè è destinata a scomparire perchè un pensiero malefico non può essere distrutto, nemmeno con la forza, da qui l’ingenuità del povero Innocenzo III che bandì la crociata e di tutti gli inquisitori.
Un siffatto pensiero può essere soltanto lasciato cadere ma questo è impossibile che accada poiché è uno di quelli che tanto piacciono alle masse e la massa (da quella a due degli innamorati), come i poveri, l’avremo sempre con noi (né me ne tiro, farisaicamente, fuori: omnes peccavimus).
Curioso episodio quello in cui Gesù afferma che è stata cosa buona “sprecare” un piccolo patrimonio di profumi per lui piuttosto che darlo ai poveri.
Parma, 24 maggio 2017 Festa di Maria Ausiliatrice