Giugno, il più bel mese dell’anno (pronostico, perchè lo si potrà dire soltanto dopo che si sarà concluso) è iniziato, concedendo un week end di sole e caldo.
Oltre agli eventi meteo, registro che da quando sono tornato a vivere a Parma, nemmeno un mese, sono già uscito a cena due volte, praticamente tante volte quante mi è accaduto a Modena in due anni e mezzo, spero sia di buon auspicio.
Ieri sera con Marcello ed Antonella sono stato (loro ospite) in un locale di Montechiarugolo dove ho apprezzato torta fritta e tigelle (seconda volta in vita mia che le mangio).
Debbo ringraziare i miei commensali per la cortesia, sempre squisita, la simpatia e l’affabilità con le quali allietano queste uscite.
La serata è scivolata con quella gradevolezza che connota eventi non straordinari ma quella bella quotidianità cui aspiro da sempre; mi viene un paragone floreale: non una rara orchidea ma una splendida rosa oppure un lussureggiante giglio, fiori magari più comuni ma non per questo meno belli.
Ho sentito, poi, al telefono, la vecchia Daniela, la mitica Robyna ed Umbi da Rimini, tutti con gran piacere.
Ho scoperto che l’ottima Daniela avrà ben due ruoli da protagonista in teatro: una vecchia paralitica che verrà ammazzata ed una poliziotta penitenziaria; mi sono molto divertito ad immaginare quali doti d’interpretazione le verranno richieste per interpretare un’aspirante defunta ed una crudele poliziotta penitenziaria (la polizia, per definizione, è inespressiva almeno a teatro).