Giorno terribile, con fervida attesa di notizie da Parma: fortunatamente arriveranno, nel pomeriggio, positive, a sciogliere quell’angoscia che mi tormentava, l’intervento che attendevo con ansia è andato bene e per questo la cattedrale di Santiago riceverà una visita di ringraziamento, in serata, al ritorno dall’escursione a La Coruña.
Mia nipote desiderava vedere l’oceano e la scelta è caduta su questa città, famosa per il faro, cioè la Torre d’Ercole che risale a circa 2000 anni fa.
Partenza da Santiago, con l’autobus n. 3 che ci porta alla stazione delle corriere; da qui spicchiamo il volo per La Coruña dove l’imprescindibile colazione con chocolate e churros rinfranca l’anima della nipote, prima di affrontare la camminata di avvicinamento al centro città.
A piedi arriviamo, infatti, fino alla piazza dedicata a Maria Pita, dove si trova l’imponente palazzo municipale; Maria Pita è l’eroina cittadina che ha difeso la città dall’assedio di sir Francis Drake nel 1589. A causa dell’uccisione del marito la donna prese l’asta di una bandiera inglese e con quella uccise l’alfiere che dirigeva l’assalto, fratello dell’ammiraglio Drake; questo creò sconforto nelle truppe inglesi che si ritirarono.
Poco distante dalla piazza c’è la fermata del bus n. 3 (1,20 € a testa) che ci porta fino al parco della Torre d’Ercole; la leggenda dice che qui Ercole seppellì il corpo di Gerione al quale aveva sottratto la famosa mandria di buoi, oggetto della sua decima fatica.
Faro e poi fortificazione alta 48 metri, di grande bellezza; l’addetta all’ufficio informazioni ci dice che non sarà possibile salire sulla piattaforma in cima per motivi di sicurezza vento superiore a forza 5) ma, una volta giunti all’ingresso, scopriamo che la visita non è assolutamente possibile a causa di una precedente bufera che ha messo fuori uso l’impianto elettrico.
Poco male: la visita del parco, con la rosa dei venti, le sculture megalitiche, l’ex cimitero di guerra islamico e la vista sull’oceano compensano abbondantemente la chiusura.
Non avevo mai visto l’oceano però devo confessare che, nonostante la mia conclamata insensibilità verso la cosiddetta bellezza naturale, che lo spettacolo mi è piaciuto molto.
Le onde che si infrangevano spumeggianti e violente contro gli scogli, in un fragore di spruzzi di bianca spuma, mi hanno emozionato, come mi era successo in precedenza soltanto nelle acque (fortunatamente assai più placide) del mare attorno all’isola di Gozo a Malta.
Ad un certo punto, improvvisamente, sul mare si forma un arcobaleno, un semicerchio completo di grande suggestione; considerate le notizie da Parma, lo considero come un buon auspicio.
Saltato il pranzo (ma la nipote l’ha presa bene), tra foto e passeggiata sotto un bel sole alternato a nere nuvole cariche di pioggia, trascorre il pomeriggio fino all’ora di rientrare (corriera alle 17.00).
Giunti a Santiago, come dicevo, facciamo un salto in cattedrale perchè voglio ringraziare per quanto andato bene; poi la cena incombe visto che ho la nipote affamata.
La giornata è andata bene, con mia nipote visibilmente soddisfatta, sotto ogni profilo, e non era scontato, per cui mi sento davvero grato per tutto quello che è accaduto oggi.
Santiago di Compostela e La Coruña, 7 febbraio, memoria del beato Pio IX.