Se è stato un dramma trovare qualcuno da votare in occasione delle elezioni comunali della passata primavera, all’approssimarsi delle autunnali, anzi settembrine, elezioni politiche il dramma rischia di trasformarsi in tragedia.
Alle amministrative avevo sostenuto, convintamente, un candidato di Azione, partito fondato e guidato da Carlo Calenda, lo stesso Calenda, assieme a Matteo Renzi (la mia antipatia nei riguardi del quale è cosa risaputa), è stato uno dei pochissimi, ad oggi, a fare affermazioni sensate e degne di attenzione.
L’idea di un centro moderato è molto attraente e la sosterrei convintamente se avesse possibilità di giocarsela e di mettere, finalmente, alle corde il pd e i suoi ammennicoli e sottocoda.
In questi giorni convulsi il nostro Calenda è stato visto stringere accordi proprio col pd (il che mi aveva sconfortato) per poi buttarli all’aria (con conseguente mio ringalluzzimento), mi ero quindi illuso di poter tornare all’antico amore; la successiva alleanza con Renzi sembrava proprio la realizzazione dei miei auspici e già vedevo sorgere lo sfolgorante sole del successo per un sano partito di centro, moderato e orientato alla realizzazione di progetti concreti, poco ideologici, insomma tutto sembrava risolto per il meglio quando, triste sorpresa, ho scoperto che del gruppo fa parte anche il mio amato fu sindaco Federico Pizzarotti.
La notizia mi ha folgorato, in un istante mi sono ritrovato orfano perché, mi dispiace, ma votare Pizzarotti o comunque sostenere una qualsiasi lista che lo proponga come candidato è contro i miei più radicati principi; non dico che potrei arrivare a votare pd ma fare pazzie (elettorali) di sicuro.
Chiudo, tristemente, questa primavera di speranze ma non mi arrendo ed ecco che all’orizzonte si profila una lista che non ha grande visibilità ma che potrebbe fare al caso poiché mi garantirebbe comunque da pericolose scivolate a sinistra; sto parlando di “Noi moderati”, un luogo politico dove sono confluiti Maurizio Lupi, Giovanni Toti e Luigi Brugnaro.
I vantaggi nel votare loro sarebbero proprio quelli mi aspetto da una lista di moderati: una sicura collocazione internazionale priva di ambiguità, una politica economica equilibrata senza promesse mirabolanti realizzabili solo a spese del debito pubblico e, ultimo ma non ultimo anzi, nessuna battaglia ideologica sui diritti (che non se ne può più) o proposte invereconde quali voto ai sedicenni (pietosa e ridicola), legalizzazione della cannabis e ddl Zan di ogni ordine e grado.
Hanno poca visibilità e questo mi spiace ma … speriamo bene.
Il mio orientamento attualmente è, quindi, in quella direzione, in attesa di sapere quali saranno i candidati proposti per i miei collegi perché deve essere chiaro che le proposte politiche camminano sulle gambe di chi le sostiene per cui non voterò un personaggio qualunque, a prescindere.
Se anche questa parte dovesse deludermi temo finirò tra coloro che votano scheda nulla, ma non siamo pessimisti.
Parma, 17 agosto 2022 memoria di sant’Eusebio papa