Ancora una volta a Rimini, per compiere i miei doveri di cittadino ligio anche se so benissimo che non ne avevo l’obbligo, tuttavia rimango legato ad una suggestione che mi viene da mia nonna: ormai son secoli fa ricordo che lei era convinta che il non andare a votare potesse mettere a rischio la pensione o non so che altro danno permettesse di evitare. Ricordo anche che, in tempi più recenti, ebbi modo di scoprire che questa sanzione non era in vigore (non ho mai investigato se sussistesse un vero e proprio obbligo e con che sanzione anche se penso che qualcosa fosse stato previsto). A quel tempo faccio risalire questa piccola compulsione che mi spinge alle urne anche quando ritengo sia inutile (nei tempi attuali sempre); non è certo il peggior pensiero che ho fatto mio tra quelli della mia ava, vera e propria matriarca di cui varrebbe la pena raccontare la storia se non fosse che ne verrebbe fuori un ritratto non entusiasmante. Sposata con mio nonno, colpita da poliomelite ad una gamba e con l’altra problematica, ha sempre camminato con un bastone ed una stampella; ha generato 8 figli che non sono stati ben trattati, per dirla con un eufemismo, con tutte le macerie che ne sono seguite negli anni. Comunista, come tutti in famiglia, mio nonno è stato Cavaliere di Vittorio Veneto o almeno così mi dicevano, contadino, grande lavoratore: da bambino ricordo i volontari che la domenica mattina passavano di casa in casa a vendere “L’Unità”, così come funerali con la banda che suonava Bandiera Rossa, altri tempi cui non mi sento legato e che non ricordo con nostalgia. Di mio nonno si diceva che non avesse paura di nulla e mi raccontavano, in casa, le sue gesta eroiche: temo di non avere ereditato da lui, uomo buono e taciturno che mi domando come abbia potuto sposarsi con mia nonna; il suo silenzio credo sia stata, tra altre cose, una forma di accondiscendenza per evitare una continua guerra civile. Pensando a mia nonna mi torna alla mente il film “Il bacio della donna ragno”, di cui peraltro non ricordo nulla della trama o quasi, salvo che l’ho visto due volte e la prima fu con il mitico Pier (amico di cui mai ho parlato ma che ha avuto un rilievo di non poco conto nella mia vita di adolescente rincoglionito: oggi non sono più adolescente o lo sono un po’ meno). La sensazione è quella di un legame da cui non c’è scampo e la vittima è costretta all’orrore di vedere avvicinarsi una mostruosa creatura senza possibilità di fuga, di movimento: digerito dall’interno fisso nel contemplare l’orrore: foschi pensieri. A Rimini c’era il sole (ad Alexander Platz c’era la neve) con quell’atmosfera che adoro e che ricordo di avere sperimentato meglio che a Rimini a Comacchio un paio d’anni fa: Romagna solatia ovvero un sole calcinante, strade vuote e case basse, forse ricordo le vacanze a Cesenatico di quando ero fanciullo, ma non saprei dire. Ho evitato il mare per dedicarmi alle colleghe: piadina con salsiccia e cipolle con la WonderDanielina e chiacchiere a non finire con la Roberta; non ho incontrato Grazia e la Piccola Porky’s e questo mi è sinceramente dispiaciuto molto. Non starò a ripetere quanto sia contento di passare un po’ di tempo con queste colleghe ed amiche così come con altri colleghi ed amici che ho rivisto; ormai le parole sembrerebbero vuote ripetizioni o malinconici ricordi, il che non è nelle mie intenzioni. Queste gite hanno l’effetto taumaturgico di spazzare via ogni “cattivo pensiero” così che mi trovo più libero, più sveglio, più aperto e disponibile. Traendo le conclusioni dalle dolorose vicende dell’ultimo mese oggi pensavo che non ho motivi di rancore ed anzi in questi giorni mi sono sentito disponibile a spostarmi, a conoscere gente nuova, ad uscire la sera, disponibile, ripeto una parola che mi piace molto. Si dice di una donna che è disponibile, con connotazione negativa, credo sia piuttosto un elogio; questo non esenta dalle fregature ma se non si investe è sicuro che frutti non ne verranno; lo sfuggire il rischio ha effetti più disastrosi del rischiare perché taglia, in radice, la possibilità di guadagno. Modena ha rappresentato un rischio che sono, al momento, contento di avere corso.
A Rimini oggi mi sono mangiato 4 kg di ciliegie.