Breve vacanza (24 – 27 aprile 2010) in quel di Vienna approfittando dei consueti voli Ryanair e del consueto compagno di viaggio, Agostino: partenza da Bologna ed arrivo all’aeroporto di Bratislava; da lì si prende, su una delle banchine subito all’uscita, l’autobus n. 61 (capolinea Hlavnà Stanica che dovrebbe significare stazione centrale).
Il biglietto costa 70 centesimi ed è possibile farlo con la macchinetta erogatrice che trovate sempre alla fermata, attenzione: prima di introdurre le monete dovete scegliere la tipologia del biglietto altrimenti i vostri sforzi di introdurre le monete risulteranno vani e farete la figura dei turisti fai da te (come me praticamente).
Dopo circa una ventina di minuti arrivo alla stazione centrale, il tempo di fare il biglietto (11 € sola andata) e via a prendere il treno; arrivo alla Sudbahnhof che è un enorme, ma davvero enorme, cantiere. Usciti dalla stazione provvisoria (i lavori finiranno nel 2012 – se ci riescono sul serio fondo un partito per riprendere gli Asburgo a governare l’Italia) bisogna dirigersi verso la stazione della metro Sud Tiroler (linea rossa U1), da lì arrivare in centro è uno scherzo.
Avevamo prenotato una stanza presso l’albergo Atlantis di Vienna, 4 stelle, in zona decentrata ma ben servita dalla metro; il soggiorno non è stato malvagio, stanza pulita, colazione (che non abbiamo fatto) costosa, un po’ rumorosa (carico scarico di merci nella strada sottostante), poco oscurabile la finestra (cosa che infastidisce Agostino, comunque la luce mi ha colpito il viso alle 5.30 circa della mattina), ma tutto sommato non mi lamento.
Unico grosso neo è stato che il giorno precedente la partenza e a mia insaputa mi trovo un tentativo di addebito dalla mia carta di credito prepagata di ben 250 € (fortunatamente negato per mancanza di fondi); 4 minuti dopo mi trovo un addebito di 62 €; sono corso a fare denuncia ai Carabinieri di Viserba (che ringrazio per la solita gentilezza e disponibilità) e a spiegare lo strano avvenimento alla mia filiale (anche loro gentilissimi) per presunta clonazione ed utilizzo illecito.
Giunto a Vienna chiedo spiegazioni all’albergo (per scoprire chi avesse utilizzato illecitamente la carta) e scopro che sono stati loro a tentare di “prenotare” la cifra a garanzia, nel caso non fossimo andati. La cosa mi ha lasciato alquanto perplesso perchè il sito che ho utilizzato per la prenotazione informava chiaramente che questa non è la modalità prevista (gli acconti, quando richiesti, devono essere precisati nella mail di conferma della prenotazione; inutile dire che non c’era traccia di questa condizione).
La cosa che mi aveva insospettito (e successivamente irritato) non poco è stato il fatto che la mia prenotazione prevedeva una spesa totale di 178 € per una camera doppia mentre mi ero trovato con un tentativo di addebito di 250 €, sapete qual è stata la spiegazione dell’albergo? Ovviamente mi hanno detto di essere stati loro a prenotare il pagamento ma non del solo importo della camera: lo avevano maggiorato anche delle 3 colazioni (78 €) per due persone che avremmo potuto fare.
Volevano cautelarsi, nel caso non fossimo andati, non solo per la stanza prenotata ma pure le colazioni non richieste: passi che siamo italiani ed è bene non fidarsi, passi che avevamo prenotato per 3 notti e non si sa mai (un vulcano, una malattia, un inconveniente) ma prenotare il pagamento di una cosa manco richiesta mi sembra un tantino eccessivo; hanno promesso la restituzione entro un paio di giorni, staremo a vedere.
Chiusa questa incresciosa parentesi, dedichiamoci alla città che avevo già visitato 5 anni fa: non l’impressione è che non siano intervenuti particolari cambiamenti, almeno nel centro città: sempre elegante, pulita, ordinata, con un grande senso di sicurezza e di tranquillità.
Depositati di corsa i bagagli ci rechiamo allo Stephansdom, la Cattedrale di Vienna, monumento splendido anche se in restauro (ne ha davvero bisogno), visita di parte dell’interno per recarci poi a vedere una buona parte delle chiese viennesi: la Franziskanerkirche, la Dominikanerkirche e la Jesuitenkirche; tutte molto più belle all’interno che all’esterno.
Il barocco viennese non mi piace più di tanto, mi sembra freddo e scarno, niente a che vedere col barocco romano.
Passeggiata per il centro storico e Messa dai gesuiti, in lingua spagnola: mi hanno chiesto di leggere una lettura; come ben intuibile ho rifiutato però … insomma la tentazione è stata davvero forte; ho capito praticamente tutto anche la predica di un prete un po’ noioso che ha fatto una lezione sulle caratteristiche poco entusiasmanti delle pecore (non hanno buona vista, non sono capaci a correre, non hanno strumenti di difesa, non sanno mordere) dicendo che sono, però, docili e obbedienti e noi così dobbiamo essere verso Gesù.
Usciti dalla chiesa ci siamo imbattuti in un paio di elicotteri della polizia che volavano molto basso e proprio sopra di noi: quale sorpresa quando abbiamo trovato il corteo di auto di Putin che bloccava completamente la strada a meno di 50 metri; strapieno di poliziotti che tenevano a dovuta distanza i curiosi, inutile dire che in prima fila ci siamo messi pure noi anche se Putin era già dentro al ristorante, peccato.
Ancora un segno di civiltà: non si sono sentite sirene, solo i lampeggianti delle auto del corteo, segnalavano la presenza di veicoli di scorta; in Italia chiunque abbia un minimo di scorta, quando si muove, informa tutto il mondo che il Capetto è in movimento, siamo un popolo barocco (barocco che a me piace tanto).
Ulteriore passeggiata in un gradevolissimo (anche meteorologicamente) centro per tornare poi in albergo.
Vienna si conferma, veramente, come una bella città, gradevolissima, almeno in primavera, con bei parchi, con tanti tulipani bianchi e viola, proprio elegante.
Due parole per parlare degli indigeni: ci sono molte ragazze assolutamente meravigliose, bellissime, sia bionde che more, con occhi azzurri intensi, alte e slanciate che è un piacere stare a guardarle, purtroppo temo che invecchino precocemente e questa bellezza così sfolgorante sfiorisca con una velocità sconosciuta alle più mediterranee ragazze nostrane; molto belli anche i i giovanotti, con tratti somatici molto dolci, che suggeriscono l’idea dei cuccioli d’uomo: è stridente il contrasto con tanta bellezza giovanile che così velocemente scompare per cedere il posto ad una banale mezza età.
Il resto a domani.
[nggallery id=33]