Stella, a scanso di equivoci, è una deliziosa giovane micetta.
Nera con qualche striatura rossa e bianca; ha conquistato prima la mia super nipote poi mia mamma.
Erano anni, anzi decenni, che non vivevano animali a casa nostra; da qualche tempo una deliziosa gattina frequentava saltuariamente, il giardino, suscitando la simpatia di mia mamma ma in parte anche il suo risentimento perché le apparizioni erano fugaci e imprevedibili.
Il risultato è stato che è arrivata Stella, il 29 luglio, che ha subito preso il potere in casa: dopo avere dormito abbondantemente il primo giorno, la sera, quando si è trattato di andare a dormire, lei ha pensato bene di andare a fianco di mia mamma e non c’è stato verso di farla spostare.
Alle 3 della notte ha, poi, deciso che era arrivato il momento di giocare e cosa meglio dei piedi della sua padrona? Ha iniziato a mordicchiarli e a saltare sul letto, mentre mia mamma tentava di convincerla a riprendere a dormire, ovviamente inascoltata.
Chiaramente hanno svegliato me, ma pazienza.
Il giorno successivo, rinforzata dal riposo, ha iniziato a saltare come un capretto, in lungo e in largo, tra divani, sedie, tavoli e tende.
Ma appena alzato, ha pensato bene di farmi sapere di essere affamata con una serie di miao tanto perentori da togliere ogni dubbio, così ha iniziato a prendere il potere.
I suoi salti sono la disperazione di mia mamma ed in particolare la sua predilezione per i davanzali delle finestre che la fanno preoccupare per il timore che Stella spicchi il volo dalla finestra.
La cosa buffa è che, nonostante io sia quello che la nutre amorevolmente, mi ignora completamente.
In verità stamattina, due agosto, la piccola peste è salita sul letto, mi è venuta sullo stomaco fino ad annusarmi il naso, poi è rimasta, stranamente, a giocare con me per alcuni minuti, sfoggiando il meglio delle unghie e dei denti.
Una bella compagnia, anche se molto impegnativa, per mia mamma, il che è un’ottima cosa considerando la ginnastica che la costringe a fare, ad esempio spostare i divani in cerca di una pallina gialla e morbida che è diventata il suo gioco preferito.
Sia, dunque, la benvenuta.