di nuovo il cerbiatto in mattinata

Dopo l’avvistamento dell’altro giorno della coppia di cerbiatti, stamattina, siamo al due agosto, il cerbiatto maschio ha incrociato ancora la mia passeggiata; mi trovavo in una zona abbastanza vicina a quella dell’incontro precedente ma a separarci, stavolta, una siepe metallica. L’animale si è fermato a guardarmi, sembrava incuriosito ma appena mi ha visto armeggiare col telefono, poiché è ovvio che volessi immortalarlo, si è allontanato rapidamente.

Nella stessa zona c’erano numerosi leprotti, altri animali che suscitano la mia simpatia.

Ricordo di un giorno, durante un pomeriggio di servizio, mi trovai a dover intervenire in un’abitazione lontana dal mondo; per arrivarci costeggiammo una di quelle case da contadini di un tempo accanto alla quale regnavano in assoluta libertà ed anarchia numerosissimi conigli di vari colori e dimensioni. Al passaggio dell’auto quelli più vicini si sono fermati a fissarci mentre altri continuavano imperterriti nelle loro attività esplorative: non mi era mai capitato di vedere tanti conigli assieme e in libertà, uno spettacolo molto gradevole.

Evidentemente ho uno spirito bucolico ed una importante formazione reattiva.

Ricordo con orrore che mia madre mi costringeva a tenere per i piedi i conigli mentre lei provvedeva ad ucciderli, quando ero bambino, conigli che mio nonno allevava nell’orto, ricordo ancora, sebbene con certa vaghezza, le gabbie ed i coniglietti appena nati.

Assieme a questi graziosi animaletti mi fanno compagnia i sogni: sono tre notti di intensa attività onirica come non mi accadeva da tempo.

Il primo sogno di ieri notte è composto di due scene: la prima mi vede protagonista di una colluttazione (?) con un tipo che lasciava trasparire dai pantaloni un evidente stato di eccitazione.

La seconda scena, invece mi trova sopra un autobus, diretto ad un albergo da cui devo prelevare le valigie per il viaggio aereo di ritorno, ma scopro di avere dimenticato i biglietti (?).

Mi trovo poi davanti ad un monumento che intendo fotografare ma sempre avendo in testa il dubbio sul biglietto che ho dimenticato.

Ieri notte altra dimenticanza nel senso che ricordo di avere sognato di essermi dimenticato qualcosa, credo dei libri, ma mi sono dimenticato il resto.

Infine stanotte ho sognato che era morto mio nonno Angiolino, di cui ricordo pochissimo ma quel che ricordo è un sentimento di affetto.

L’avere dimenticato i libri lo considero un evento positivo poiché mi viene da associarlo alla perdita di un fardello, di una montagna di pregiudizi, di strumenti utilizzati in modo banale.

Sognare è un’attività che apprezzo tantissimo e che vorrei mi accadesse ogni notte: è un pensiero libero dai condizionamenti ferrei che gli impongo di giorno e che testimoniano la mia limitatezza intellettuale.

Il sogno è un lusso.

Parma, 3 agosto 2017 memoria di Santa Lidia di Filippi

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