Oggi è il compleanno di mio padre, mi suona strano poterne parlare così liberamente dopo lunghi anni di silenzio; figura massacrata, nel corso della mia giovinezza e recuperata, per quanto possibile, in età adulta: gli debbo gratitudine.
Ricorre oggi anche l’anniversario della mia “seconda confessione” che feci tanti anni orsono (nell’82 se non ricordo male) con l’allora sacerdote ospite della parrocchia delle Stimmate, in Parma, Don Alberto; quell’evento rappresentò il mio ritorno in seno alla santa madre Chiesa; sebbene incallito e pervicace peccatore ancora oggi continuo a percorrere quella strada, grazie anche all’amicizia di tanti che me l’hanno resa interessante.
Bando ai ricordi, oggi ho letto un bel contributo sul Corriere della sera, a firma Andrea Carandini, neo presidente FAI, che invita Maroni, neo governatore lombardo, a prendersi cura dell’ambiente del cuore produttivo italiano: mi è sembrata garbata ed equilibrata e mi sento di appoggiarla.
Alla vigilia di un evento importante, almeno per me, una settimana di ferie, ma il racconto seguirà alla fine.
Nel frattempo contemplo sconsolato le manovre dei politici italiani: spero che i due partiti maggiori la finiscano, una volta per tutte (ma sarà possibile? credo di no) e si uniscano per raggiungere alcuni obiettivi che non possono non essere comuni.
Capisco che sia difficile ma perchè Berlusca e Bersani non si fanno da parte, adesso che possono condividere il ruolo di vincitori, per lasciare spazio a dei mediatori che abbiano modo di creare una valida grande coalizione per riscrivere la legge elettorale, sistemare un po’ l’economia e poi al voto.
Aspetto il Papa…