Ho avuto occasione di visitare vari cimiteri, nel corso degli anni: da quello di Modena a quello di Stoccolma, passando per Edimburgo e Praga, per tacere di Roma; nessuno mi ha lasciato così estasiato come il cimitero monumentale di Milano.
Il cimitero monumentale di Milano è stato un’esperienza straordinaria, è davvero un museo a cielo aperto, tali e tante le statue, le sculture, le edicole e i monumenti funerari che testimoniano con la loro bellezza la sfida impossibile alla morte.
La prima impressione, tuttavia, non è cupa o triste; quasi non sembra un cimitero perchè anche il dolore più lancinante, come la perdita di una persona amata, viene esibito pubblicamente ed insieme eternizzato ed esorcizzato.
Avevo l’impressione di camminare per i viali di una città europea (come Vienna, ad esempio), attorniato da ricchi borghesi che esibiscono, nel lusso degli abiti o delle parure delle signore, l’agio finalmente conquistato.
Una tomba al Cimitero Monumentale di Milano, tra Ottocento e Novecento, doveva essere uno status symbol come oggi potrebbe essere un loft a New York o una Ferrari.
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