capi e figli

Finalmente il Letticidio è compiuto: omicidio (politico ovviamente) premeditato.

Certo che d’ora innanzi quando sentirò qualcuno rivolgermi uno “stai sereno”, inizierò a preoccuparmi e non poco.

Ascoltando il tg e leggendo qualche giornale online, di questi giorni, trascorsi a letto, equamente diviso tra mal di gola e pancino borbottante (con tanto di quasi svenimento stamattina al lavoro, che ho dovuto interrompere a metà), un paio di notizie mi hanno colpito.

Una riguarda il nostro aspirante presidente del consiglio: dice il tg di stasera che ha rottamato il padre come capo scout e che, da giovanissimo (15-16 anni) si è dedicato alla carriera di arbitro, ossessionato, già allora, dalle regole.

Non so se la dichiarazione risalga al padre; se così fosse sarebbe una sorta di vendetta: non mi pare sia parlar bene del proprio figliolo dire che da giovinetto aveva l’ossessione per le regole.

Di calcio mi interesso poco; da bambino, sgraziato e scoordinato, ci ho giocato pochissimo, ma pure io che ero negato in qualunque gioco atletico, mai mi sarei sognato di mettermi a fare l’arbitro.

Cioè a dirigere i giocatori, con la buona dose di narcisismo di sapersi spesso e volentieri contro il pubblico (arbitro cornuto era uno dei refrain più cordiali che sentivo sbraitare – nè mi sottraevo io stesso dallo sgolarmi con epiteti ben peggiori) e dominus della partita.

E il capo scout, su su fino a capo del Partito, a capo del Governo e chissà.

Da un giornale spagnolo ho letto che il suo confessore gli avrebbe ricordato che pur esistendo Dio questi non coincideva col Matteo penitente e che, quindi, si rilassasse (da http://www.abc.es/internacional/20140213/abci-perfil-renzi-201402132036.html: “Reconoce su ambición con esta anécdota: «Mi confesor espiritual me decía cuando era joven: Dios existe y no eres tú, así que relájate».”

L’ossessione di fare il capo dunque. Pensando al Dios que existe mi permetto di evidenziare che Lui non si è mai comportato da Dio e non ha mai fatto il capo o il capetto.

Il Signore non si è mai preoccupato di fissare delle regole, nè di fare il leader, nè tantomeno di fare il capo degli apostoli o il capo della Trinità o il capo del mondo (o ancora il padrone del mondo come diceva Robert H. Benson nel suo romanzo).

Non ne è ostile, non è anarchico nè ingenuo, ma pensa ad un diverso tipo di rapporti:

“Ait illi Iesus: “ Rursum scriptum est: “Non tentabis Dominum Deum tuum” ”.
Iterum assumit eum Diabolus in montem excelsum valde et ostendit ei omnia regna mundi et gloriam eorum  et dicit illi: “ Haec tibi omnia dabo, si cadens adoraveris me”.
Tunc dicit ei Iesus: “ Vade, Satanas! Scriptum est enim: “Dominum Deum tuum adorabis
et illi soli servies” …

« Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai. Ma Gesù gli rispose: «Vattene, satana! Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a Lui solo rendi culto». (Mt. 4, 7-10).

Tutte le tentazioni sono, in definitiva, la proposta di comportarsi da Dio o di fare il capetto.

E non solo le tentazioni, l’intera Scrittura è costellata di dinieghi al ruolo di capo.

La seconda notizia riguarda un episodio assai banale: Balotelli (noto calciatore italico), dopo avere effettuato l’esame del DNA, riconosce come figlia la bambina partorita da una starlette.

Non entro nei rapporti tra i due genitori, nè voglio invadere la privacy.

Penso a quella povera bambina che diventa figlia grazie ad un esame del sangue.

Ho imparato e sto cercando di imparare ogni giorno che si è figli solo per adozione: nessun legame biologico costituisce il figlio.

Figlio cioè erede, col padre in vita, non dopo morto.

L’adozione genera il figlio, lo costituisce come tale, il DNA lo fa soltanto, lo produce: “natus non factum” dice il credo niceno (325 D.C.) e “genitum non factum” il credo niceno costantinopolitano (381 D.C.).

 

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