Braga, città splendida

Braga è una cittadina meravigliosa a un’ora di distanza da Oporto.

Ho comprato il biglietto, l’ho convalidato e via verso questa deliziosa cittadina.

Un bellissimo arco mi accoglie all’ingresso della città dove tutto è delizioso.

Arrivo in cattedrale, bellissima, dove visito il chiostro, la Capela da Piedade, voluta dall’arcivescovo Diogo de Sousa che vi è sepolto, la Capela da Glória, decorata con le tipiche azulejos, che contiene la tomba dell’arcivescovo Gonçalo Pereira e quella di San Geraldo primo santo vescovo di Braga, il coro e la Capela dos Reis, dove si trovano le tombe di Enrico di Borgogna e di sua moglie, Dona Teresa, genitori del primo Re del Portogallo.

Davvero splendida la cattedrale, sono pentito solo di non avere visitato anche il museo, ma non volevo perdermi un’altra meta; nel frattempo ho scambiato 4 chiacchiere con la cortese guida cui ho raccontato la storia della santa casa della Madonna di Loreto (che è rappresentata in un’edicola); questo gentile signore mi ha chiesto da dove venissi ed alla mia risposta “Parma” ha esclamato: “ah Parmalat”: purtroppo, non più azienda parmigiana da tempo.

Il mio obiettivo resta comunque il famosissimo (ne ignoravo l’esistenza a dir la verità) santuario del Bom Jesus do Monte; il bus che conduce lì è il numero 2 che riesco a perdere per circa 30 secondi visto che l’ufficio di informazioni mi aveva detto di andare a sinistra e io sono andato a destra, succede.

Un gentile signore, allora, cerca di spiegarmi, inutilmente, che c’è un’alternativa; alla fine mi prende per un braccio, mi accompagna alla fermata e mi nostra che anche il n. 88 porta alla stessa meta.

Questo bus percorre alcuni tornanti e mi scarica in un posto che mi sembra assai sperduto e privo di riferimenti, trovo comunque la scalinata che conduce al santuario ed è uno spettacolo stupendo, da subito.

Mi sono perso le cappelle della Via Crucis iniziali, questo è vero, ma il resto è davvero splendido, magnifico: mi incammino per le scale abbellite da fontanelle e statue dei patriarchi ed allegorie delle virtù, fino alla vetta dove la chiesa accoglie i fedeli con un altare maggiore che riprende i temi barocchi delle cappelle della Via Crucis.

Una di quelle mete che rendono il viaggio un successo; mi riposo un momento, bevendomi una bottiglietta d’acqua (qui al bar costano 80 centesimi contro l’euro o più dell’Italia) e mangiandomi un gelato, unico pasto del mezzogiorno.

Tornato scendendo con la funicolare ad acqua, trovo il piazzale dove il bus n. 2 scarica e raccoglie i visitatori e da lì torno in città dove vago per il centro, visitando quel che posso.

Centro storico davvero molto bello, pulito, ordinato, con aiuole piene di fiori che rallegrano l’ambiente.

Torno poi ad Oporto e vado a chiedere informazioni per prendere a noleggio un’auto per il giorno successivo e questo sarà un motivo di grandissima amarezza, ma ogni cosa a suo tempo.

A Oporto aspetto con ansia l’arrivo di Agostino: dopo alcuni anni di separazione, finalmente, si riunisce la coppia che tanti viaggi assieme ha compiuto; ne sono davvero contento, da tempo aspettavo che Agostino accettasse di nuovo un invito.

Nei pressi della stazione della metro di Trindade trovo un rumoroso assembramento che mi incuriosisce; da lontano vedo sventolare bandiere di Israele, sento cori incomprensibili mentre qualche fumogeno colorato accompagna il gruppo in lento movimento.

Sono i tifosi del Maccabi, squadra di calcio che deve incontrare quella locale la sera stessa: i tifosi sono chiassosi ma innocui, accompagnati da un numero non enorme di poliziotti dei quali sono colpito in particolare dai motociclisti; questi ultimi sono in moto in coppia, indossano passamontagna sotto il casco in modo da non essere visibili in volto e l’agente trasportato è armato con un fucile mitragliatore che fa una certa impressione.

Tutto si svolgerà nella massima tranquillità, senza deviazioni di traffico o problemi, nessuna lamentela o strombazzamenti: i tifosi riempiono 5 o 6 convogli della metro e tutto finisce tranquillamente.

Ho notato che uno dei responsabili dell’ordine pubblico a trasporto compiuto è andato a salutare e stringere la mano a ciascuno degli agenti coinvolti nel servizio, una cortesia straordinaria se penso a certi boriosi responsabili che ho avuto modo di conoscere negli anni in Italia.

L’arrivo di Agostino, la sistemazione nelle nuove stanze in rua Paraiso e la cena segnano la conclusione di un’altra giornata positiva.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.