Alluvione in Romagna

Mai avrei immaginato che la mia Romagna potesse essere “vittima” di una così disastrosa alluvione; quando penso a questa bella porzione della nostra regione, mi vengono sempre in mente i versi famosissimi di Giovanni Pascoli: “Romagna solatia, dolce paese …”

In questi giorni, purtroppo, di solatìo, non c’è nulla, nubi e pioggia la fanno da padroni ed i danni sono incalcolabili e tante, troppe, le persone che hanno perso la vita e i beni.

Per vari motivi personali, legati alla cura di mia mamma, non mi posso recare nei luoghi coinvolti, a dare una mano; solo a distanza resto vicino agli amici che in quei luoghi abitano, sperando che stiano bene e non abbiano incontrato troppe difficoltà.

A tutti gli altri, agli abitanti che ovviamente non conosco, di tutte le località interessate, auguro di riprendersi in fretta, con quella tenacia e concretezza che hanno reso le genti di Romagna famose ovunque.

La mia ritrosia, vera inibizione, a disturbare mi ha trattenuto dal contattare tempestivamente gli amici che in quelle terre vivono e lavorano; convinto che fossero troppo impegnati ad affrontare le difficoltà di questi momenti, ho preferito aspettare fino ad oggi quando ho chiesto ed ottenuto rassicurazioni da tutti loro.

Ora so che stanno bene e non hanno avuto danni significativi: questo mi solleva l’animo.

Ci sono poi colleghi ed amici, come Alessio da Sassuolo o Lorenzo dalle pianure reggiane, che si sono messi a disposizione e già da domani partiranno per dare una mano; oltre il doveroso aiuto che deve venire dalle amministrazioni, anche i colleghi del mio sindacato, il SULPL, sempre in prima linea in queste iniziative, si sono mobilitati per aggiungere al senso del dovere che da sempre li distingue anche quel pizzico in più di spirito di collaborazione che lascia germogli di speranza per il futuro.

Sono sicuro che gli amici ravennati, Daniele e Nicola tra gli altri, lo apprezzeranno.

Vorrei evidenziare solo un elemento: la solidarietà che funziona con tanta energia in tragiche occasioni come questa alluvione, dovrebbe ricordarci che è possibile un costruttivo lavoro di collaborazione anche e soprattutto quando non ci sono disgrazie in atto.

Buon lavoro e buona ripresa

Parma, 20 maggio memoria di san Bernardino da Siena

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