Tra le varie chiese di Colonia che abbiamo visitato io e Laura ci sono state le 12 chiese romaniche o gotiche che fanno da corona al maestoso Duomo cittadino.
La più piccola è la chiesa di Santa Maria in Lyskirchen che conserva una serie di affreschi molto interessanti, salvatisi dai bombardamenti della seconda guerra mondiale; questa chiesa deve il suo nome ai musici che abitavano in zona.
Gli affreschi narrano storie dell’antico e del nuovo testamento; c’è una curiosa scena che avrei identificato come i tre fanciulli nella fornace ardente se non fosse che c’è un solo sventurato dentro ad un forno a fianco del quale due simpatici personaggi stanno dandoci di mantice, mentre un terzo maneggia un attrezzo che non ho meglio identificato ma che promette nulla di buono ed infatti, dai lati, escono lingue di fuoco ben poco promettenti per il povero ospite della fornace (o forse vengono fusi degli idoli? chissà).
La chiesa ospita una famosa Madonna che risale ai primi del Quattrocento, precisamente al 1420, conosciuta come Madonna dei marinai, in legno, molto bella.
Altra chiesa che abbiamo visitato, sempre dedicata a Maria è la basilica minore di Sankt Maria im Kapitol, una chiesa che vale la pena di visitare per via delle porte lignee del transetto sinistro che sono tra le più antiche d’Europa in quanto risalgono al 1060.
Da osservare anche il sarcofago di Piectrude, fondatrice del monastero annesso alla chiesa; i rilievi del sarcofago sono romanici, la statua giacente risale, invece, al Trecento.
C’è poi un bel Compianto su Cristo morto, una bella tribuna per il coro, di origine rinascimentale, in marmo nero ed alabastro, splendida opera del Cinquecento.
La peregrinazione tra le chiese è continuata ed ora è bene accennare alla Basilica dei Santi Apostoli, un’imponente costruzione che è stata molto rimaneggiata dopo i danni della seconda guerra mondiale; all’interno, infatti, gli affreschi della cupola sono decisamente moderni, ma l’atmosfera non ne risente.
Degne di nota le statue dei santi Pietro e Paolo, il fonte battesimale, ottagonale, risalente al 1200 e alcune altre opere e statue.
Tra le chiese medioevali ecco la chiesa di San Cuniberto, la più recente di tutte, essendo stata edificata nel 1247, appena un anno prima del Duomo.
Da notare, in questa, che è divenuta basilica minore nel 1198, con decreto di san Giovanni Paolo II, alcune vetrate risalenti al 1200, ed alcune opere, tra le quali una Pietà, molto caratteristica; il resto è frutto di restauri avvenuti dopo la seconda guerra mondiale.
In questa basilica era sepolto anche il santo eponimo, nono vescovo di Colonia ed i santi conosciuti come i due Ewald o Ewald il bianco ed Ewald il nero, due fratelli originari del Northumbria, quindi inglesi, con buoni “studi” in Irlanda (isola del monachesimo), martiri e patroni della Westfalia.
La basilica, ha goduto, quindi, di notevole interesse religioso, anche se, con la secolarizzazione imposta da Napoleone, anche qui si ebbero significativi cambiamenti (chiusura e poi abbattimento di un monastero annesso).
Un’altra chiesa, nel nostro peregrinare, che non abbiamo voluto mancare, è stata quella di San Giorgio che dall’esterno sembra un castello; purtroppo l’incuria e la guerra non hanno aiutato e resta ormai poco da vedere, anche se c’è, curioso, un piccolo cimitero annesso.
Un’altra chiesa che non potevamo trascurare è stata la chiesa di San Gereone, anche questa, dal 1920, basilica minore, la chiesa più antica di Colonia in quanto risalente al IV secolo.
La sua cupola decagonale è bellissima, solo quella giustifica la visita poi ci sono le curiosità sul santo, che è ritenuto protettore da emicrania e mal di testa (considerando che venne decapitato), oltre che soprannominato “santo d’oro” e venerato anche dalla chiesa copta ortodossa.
Nella cripta ho trovato un curiosissimo ciclo di mosaici (nel caso non si sapesse, adoro i mosaici) del XII secolo dedicati alla vicenda di Sansone e Dalila mentre ci sono, del medesimo periodo, affreschi che rappresentano San Gereone e i martiri della legione tebana e Cristo assiso in trono.
C’è, ancora, la pazienza di Laura è stata infinita, la chiesa di san Severino, altro protovescovo (il quarto) di Colonia, per passare poi alla chiesa di Sant’Orsola che, trovandosi vicino all’albergo, abbiamo erroneamente lasciata per ultima, il che ha fatto sì che ci perdessimo la visita della camera d’oro, dove vengono custodite le reliquie di questa famosissima santa.
Buon’ultima la chiesa grande di San Martino il Grande, edificio maestoso, venne edificata su una delle isole originarie del Reno (non l’avrei mai detto); ha subito varie vicissitudini, distruzioni e ricostruzioni; all’interno solo alcuni pezzi risalgono all’epoca in cui l’annesso monastero benedettino era un centro importante.
Segnalo, tra tutti, uno splendido Compianto su Cristo morto, di cui non so fornire altri elementi ed un Crocifisso con Maria e San Giovanni.
Bello, ma contemporaneo, il presepe ancora allestito nonostante il mese di febbraio, ma anche questa è una caratteristica che ho trovato frequentemente nelle chiese di Colonia, probabilmente legata all’importanza dei Re Magi per la storia della città.
Si è conclusa, così, una splendida vacanza, in una città che non conoscevo e che mi ha confermato nella simpatia per i tedeschi, che sono un grande popolo.
Colonia 4 febbraio 2019