Giornata splendida: viaggio in treno fino a Rimini, il che mi permette di leggere il giornale, con calma, quasi assaporarlo, come un caffè.
In tribunale, dov’ero citato, ho assistito ad alcuni processi interessanti, poi a pranzo con gli amici: Umberto, la Roby con la figlia Lisa ed Andrea. Compagnia ben assortita ed affiatata.
La conoscenza e frequentazione di persone così mi rallegra il cuore ogni volta.
Ho anche saputo chi prenderà il mio posto in ufficio, così la mia scrivania non resterà vuota a lungo, me ne compiaccio perchè ce n’è davvero bisogno di una sostituzione tempestiva.
Tutto è andato bene; tornato poi a casa mi sono letto le ultime news ed ho scoperto l’ottimo intervento della deputata pentastelluta Emanuela Corda, relativa ai caduti di Nassiriya, che cito dal sito del Corriere della Sera: «Tutti noi ricordiamo commossi i 19 italiani deceduti in quell’attacco kamikaze, e oggi siamo vicini ai loro familiari. A volte ricordiamo anche i 9 iracheni che lavoravano nella base italiana, ma non troppo spesso. Nessuno ricorda però il giovane marocchino che si suicidò per portare a compimento quella strage: quando si parla di lui, se ne parla solo come di un assassino, e non anche come di una vittima, perché anch’egli fu vittima oltre che carnefice». Per chiarire meglio il senso aggiunge: «Un’ideologia criminale lo aveva convinto che quella strage fosse un gesto eroico e lo aveva mandato a morire…” – ha detto riferendosi al kamikaze che piombò sulla base italiana a bordo di un automezzo imbottito di esplosivo.
Mi fermo qui con la citazione, che ribadisco è ottima perchè ci dice chiaramente come la pensa questa deputata: ha parlato con chiarezza, esponendosi all’auspicata sanzione che dovrebbe conseguire alle sue parole. In un paese civile come il nostro, non mi aspetto le dimissioni (e chi si dimette mai?) ma la sua prossima scomparsa politica: alle prossime elezioni, un corpo elettorale sano dovrebbe mandare questo rappresentante del popolo italiano a fare altro di più utile per l’umanità. La mia proposta, per esempio, finanziarle l’apertura di una scuola guida per sole donne in Arabia Saudita.
A essere, inoltre, consequenziali, si dovrebbero rivalutare anche i vari Stalin, Mao e quant’altri la storia presenti come mostri, poichè tutti sono stati povere vittime di qualche ideologia criminale.
In fondo, credo, tutti agivano per il bene, il male è soltanto un accessorio, a volte indispensabile, che ci si può fare?
A dire il vero, ogni uomo è vittima di un’ideologia criminale, nessuno ne è immune (non a caso si dice che il peccato originale colpisce tutti, senza eccezioni); la teoria che riceve dagli adulti che frequenta, a partire dai genitori.
L’ideologia criminale ricevuta verrà poi elaborata, da ogni persona, nelle forme consuete e banali di nevrosi (quando ancora va bene), psicosi, perversione, con responsabilità propria e con anche i riflessi penali che possono, eventualmente, conseguirne.
A questo “tragico destino” sono possibili alternative? Da anni c’è chi lo sostiene ed è questa persona che meriterebbe il Nobel per la pace, come ho già detto in altre occasioni (parlo del dottor Giacomo Contri, come molti sanno).
La deputata, invece, non la lascerei in solitudine: le esternazioni di varie sue colleghe (ma le donne non dovevano portare in parlamento un nuovo stile? un diverso modo di fare politica?) ma anche di colleghi maschi mi fanno rimpiangere la prima repubblica.
Giulio Andreotti, Bettino Craxi, solo per citarne due al volo, mi sembano giganti rispetto a questa miseria di contenuti.