A Piacenza c’ero stato per i consueti tre giorni, il che significa qualche annetto fa, poi, nonostante la relativa vicinanza, non c’ero mai tornato.
M’è venuta voglia e per non lasciare del tutto la tradizione che mi vuole girovago in questi giorni, Piacenza andava più che bene.
Treno delle 08.09 e via; l’approccio è subito positivo: all’uscita della stazione ci sono belle mappe della città e numerosi cartelli che indicano i diversi luoghi di interesse turistico; un po’ scarsi i nomi delle vie ma per il resto l’inizio è davvero ottimo.
L’obiettivo è l’ufficio informazioni che si trova in Piazza dei Cavalli ma nel tragitto incontro alcune chiese e la Cattedrale; avrei mai potuto evitarle? forse ma non è nel mio stile, nessuna chiesa aperta e visitabile sfugge alle mie grinfie rapaci e così via dentro la prima, poi una seconda ed infine il duomo con relativo piccolo museo.
Tutto davvero degno di nota, bello, la città mi sembra non bella come Parma ma nemmeno più brutta, una sorella con caratteristiche differenti, d’altronde il Ducato non era Parma Piacenza e Guastalla? Di Guastalla sentirete, credo, parlare tra non molto, per motivi di lavoro, ma tralasciamo…
L’ultimo luogo visitato sono i musei civici a Palazzo Farnese, un luogo che custodisce meraviglie come il tondo di Botticelli, una collezione di Madonne niente male, il fegato di bronzo etrusco, per le divinazioni.
Debbo adesso sistemare le foto, siamo nell’ordine tra 400 e 500, precisare un po’ di dettagli delle cose che ho visitato, insomma ho davanti un bel po’ di lavoro che non posso compiere oggi perchè impegnato in varie commissioni: stasera, infatti, si mangiano i tortelli nella vigilia di san Giovanni, come da tradizione parmigiana.
Purtroppo dovrò restare parco perchè domani sono atteso da un evento importante, di quelli che creano un po’ di ansia, per dirla con un eufemismo, ma tant’è l’ho scelto io e devo andare fino in fondo.
A presto
Piacenza e Parma, 23 giugno 2016, nella vigilia della festa della natività di San Giovanni Battista