A Ferrara per un corso

L’ultimo corso di preparazione dedicato agli aspiranti agenti di polizia locale organizzato dal mio sindacato, il SULPL, e da APLRER si è tenuto in quel di Bondeno, amena cittadina in provincia di Ferrara.

Mi è stato chiesto di fornire un contributo ed ho accettato col solito entusiasmo, visto che mi piace molto avere a che fare con giovani volonterosi, tuttavia c’era un piccolo problema tecnico, la distanza.

Vista la mia età e la distanza tra Parma e Bondeno, ho chiesto di poter tenere i due incontri in serate consecutive in modo da potermi trattenere in loco ed evitare la sfacchinata di guidare in piena notte per tornarmene a casa: sono stato accontentato e così il 25 gennaio sono partito alla volta di Ferrara dove era stata prenotata una stanza, in un B&B in centro città.

Ferrara è una città che mi piace moltissimo anche quando è diversa dal mio immaginario che la vede leggermente avvolta in una nebbia malinconica; fortunatamente di nebbia non ne ho incontrata e la città si è manifestata in tutto il suo splendore invernale, con un freddo frizzante ed i contorni di strade ed abitazioni nitidi e definiti.

Mi sono concesso un primo passaggio in centro città, Ferrara ha un centro splendido, sperando che i lavori di restauro della cattedrale, che erano in corso già durante la mia ultima visita (ottobre 2019), fossero terminati; così non è, sono ancora in corso e l’accesso è limitato ad una mostra di pannelli che ho snobbato; credo fosse possibile vedere anche qualche parte, forse la cupola, ma ho desistito e mi sono dedicato al puro passeggio.

Un piatto di tortelloni alla zucca in un ristorante del centro – deliziosi – poi sono corso a Bondeno per il primo incontro: un bel gruppo di persone ha seguito con indescrivibile pazienza il lungo sproloquio con cui ho messo a dura prova la loro resistenza.

In questa occasione ho avuto modo di conoscere alcune colleghe ed un ex collega, ora invidiatamente pensionato, tutte squisitamente gentili.

Terminata la serata, me ne sono tornato alla base dove ho goduto il riposo del giusto fino alla mattina del giorno seguente quando, finalmente – erano anni che volevo visitare questo posto – mi sono scapicollato a Palazzo Schifanoia, unica meta della città estense che avevo sempre fallito nelle mie visite precedenti.

Non è stata l’unica visita; dopo avere apprezzato anche il piccolo ma gradevole lapidario comunale, compreso nel biglietto d’ingresso di Palazzo Schifanoia, sono casualmente tornato nella chiesa di santa Maria in Vado che non è stata l’unica chiesa in cui sono entrato perché è fatto notorio che mi basta intravedere un campanile per attrarre la mia attenzione ed i passi in quella direzione; ho visitato, quindi, anche le chiese di Santo Spirito, di san Francesco e di santa Chiara.

La chiesa di santa Chiara è carina da visitare, con la grata che ricorda la presenza delle monache di clausura che, ho scoperto, poi, se ne sono andate, in parte nel nuovo convento di Lagrimone di Tizzano, in provincia di Parma, ed in parte a San Giovanni Rotondo.

Ho anche scoperto che vi si celebra la messa secondo il rito tridentino (vi ho assistito in quel di Modena anni fa), peccato non averlo saputo prima.

La chiesa di Santo Spirito è famosa per la statua di sant’Antonio da Padova che il 13 giugno 1770 avrebbe compiuto il miracolo di muovere la testa davanti ai fedeli.

Il Lapidario civico espone alcuni sarcofagi degni di nota e varie pietre tombali risalenti all’antica Voghenza, un antico centro abitato ad una decina di km da Ferrara dalla quale la città avrebbe tratto origine per migrazione.

Ma un altro inesplorato gioiello mi attendeva: il Museo di Casa Romei, visto il quale mi sono diretto verso il Castello Estense che ho visitato per la terza, credo, volta, attratto dalla mostra di – a me del tutto ignoto – Carlo Guarienti – La realtà del sogno.

Leggermente affaticato di tanto camminare, mi sono concesso un breve riposo in vista della seconda serata ma prima ho avuto l’onore ed il piacere di essere invitato a cena da una gentilissima collega: è la prima volta che mi capita se considero una eccezione l’amico di vecchia data Sergio Menegatti dell’amata Ravenna; prima d’ora nessun organizzatore di corsi vari si era fermato a cenare e, lo ammetto, questa inaspettata novità mi ha davvero fatto molto piacere.

Il ristorante, a conduzione famigliare, si trova in qualche strada di Bondeno che non riuscirei a ritrovare manco se mi aiutassero i palloni spia cinesi tanto di moda in questi giorni: anche in questo caso la scelta è quasi obbligata: tortelloni di zucca, stavolta nelle due varianti con burro e salvia e al ragù.

Ottimi, non c’è altro da aggiungere; la cena scivola velocemente verso il secondo incontro, al quale arriviamo puntuali.

Le due serate mi sembrano siano andate abbastanza bene – almeno lo spero.

Al momento del ritorno ecco un’altra sorpresa: la gentilissima collega con cui ho cenato mi ha omaggiato di una salama da sugo (le avevo chiesto dove comprarne una).

Collega davvero gentilissima, che mi ha commosso.

L’orario ormi tardo dell’ultima serata ha imposto che scappassi verso il meritato riposo che è stato comunque assai breve perché alle 08:30 ero atteso nell’ambulatorio di urologia dell’Ospedale Maggiore di Parma per un esame che ha certificato il ritorno ad una perduta, da tempo, normalità.

Tutto è bene quel che finisce bene e non è una citazione shakespeariana ma del simpatico Nick Carter che ha accompagnato la mia giovinezza ben prima che scoprissi le immortali opere del Bardo.

Grazie ancora a tutti gli intervenuti agli incontri ed un grazie speciale alle colleghe che li hanno organizzati e fornito l’assistenza.

Chiudo dedicando un pensiero alla città di Ferrara che ho trovato, ancora una volta, piacevole, tranquilla e godibile dal turista appiedato – che sia la città delle biciclette può anche essere ma non me ne sono accorto e comunque la bicicletta non faceva per me già da tempo ed ancor meno adesso.

Accogliente e ben tenuta, con bei negozi, che suggeriscono una sobria eleganza, ecco questo mi sembra lo spirito di Ferrara, il suo genius loci: una sobria eleganza che sa, tuttavia, affascinare e sedurre con gioielli sparsi quasi casualmente tra piazze e stradine.

Ferrara 25 e 26 gennaio 2023 festa della conversione di san Paolo e memoria dei santi Timoteo e Tito

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