programmi televisivi

In casa mia, anzi di mia madre, il monopolio del telecomando è nelle sue mani; nè mi interessa contestarne l’assoluto imperio. Durante i pasti o durante la preparazione di questi mi accade di assistere ad alcuni programmi, che sopporto con cristiana rassegnazione.

Di quello dei pacchi ho già avuto modo di dire (male, com’è ovvio), aggiungo soltanto che all’ultimo conduttore (Flavio Insinna, che mi sta pure simpatico) hanno inflitto una serie di comportamenti che definirei con estrema generosità, pietosamente sopra le righe.

Che il programma fosse triste lo sapevo ma adesso rasenta l’insopportabilità.

Altro programma che debbo sorbirmi è Mezzogiorno in famiglia, che funesta il fine mattinata di sabato e domenica.

Non credo che le reti concorrenti offrano di meglio ma almeno non estorcono il canone.

Si parla spesso di tv spazzatura ma dai rifiuti si ricavano un sacco di cose (col riciclo), qui manco la spazzatura… non c’è nulla da salvare.

Non so perchè ma mi vengono in mente le famose piaghe d’Egitto.

Non ci sono punti di contatto, com’è ovvio ma forse il legame sta nella piaga delle cavallette che distrugge i raccolti: con programmi così vuoti (ma il vuoto non esiste) il pensiero è intorpidito, svilito, impoverito.

Quali idee o iniziative o desideri possono venire da programmi di questo genere?

A me solo quella di allontanarmi dalla tv non appena possibile.

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