Stamattina di buon’ora mi sono deciso ad andare a Messa presso la chiesa della Pomposa dove è sepolto Ludovico Antonio Muratori in quanto la confraternita di San Sebastiano festeggia la ricorrenza di Santa Rita.
Ha celebrato la cerimonia l’amministratore del Duomo accompagnato, all’organo, da un baldo giovane che si chiama Davide che è molto bravo; chiesa piena per la benedizione delle rose: tutto si è svolto abbastanza sobriamente il che non è male considerato che temevo il peggio, cioè una manifestazione più folkloristica che altro.
Ci sono andato in bicicletta nonostante lo spavento di ieri quando, tornando dal lavoro, ho rischiato di essere investito da un imbecille in auto che procedeva ad alta velocità e che mi ha tagliato clamorosamente la strada; inutile dire che spero si sia schiantato da qualche parte e che abbia distrutto la macchina (senza lesioni personali per carità).
Bene; tornando alla chiesa, che è una delle più antiche di Modena, devo dire che ha di carino il monumento al Muratori, che è però recente, e sei quadretti con la storia di San Sebastiano (almeno mi pare) che credo siano seicenteschi e davvero pregevoli, almeno a mio gusto.
Bevuto un caffè col rettore, l’organista ed uno degli organizzatori, me ne sono tornato a casa soddisfatto.
Stanotte, peraltro, ho fatto un sogno, di quelli che aspettavo da tempo:
“Stavo sostenendo l’esame di maturità poi … siamo in uno stanzone e quando inizia a piovere molto forte un certo numero di compagni decide di uscire e andarsene; io penso che sia meglio aspettare; c’è anche la Teresa P. che rimane ad aspettare ma è seduta con qualcuno accanto; forse alcuni miei colleghi modenesi, tra i quali Paolo P. mi dicono (anzi solo Paolo credo) che così, con le assenze posso mettere alla guida anche (credo la Roc..a)… dovrei scriverlo proprio sul servizio che si scambino la guida a metà turno.
Smette di piovere (e forse penso che abbiamo fatto bene ad aspettare), quando esco credo di avere un pensiero di congedo verso la Teresa nel senso che non la vedrò mai più e senza rimpianti (della serie finisce qui e va bene così, o almeno credo); fuori forse Paolo mi dice qualcuno parte per le vacanze all’estero (?) e io lo invidio un po’, forse scherzandoci sopra.
Sono in Via P…, a piedi, dove c’è la fermata del bus davanti a casa e con me c’è M… (collega modenese a dirla con un eufemismo , poco espansivo) che è in moto, con una moto vecchia (almeno credo); gli dico che forse non è il caso di mettere gli ordini di servizio attaccati alle fermate perché potrebbero essere strappati da chiunque, lui è d’accordo con me e mi dice che dove sono stati messi finora, in ufficio (?) va benissimo; poi mi parla della moto spiegandomi alcune peculiarità.
Sono in un grande stanzone che mi ricorda la scuola media Giordani e devo vedere i risultati degli esami di maturità ma ci sono solo scritte e simboli; per via della privacy; così vado a chiedere in segreteria; qui ci sono tre (?) donne; non ricordo cosa rispondono poi una viene lì e cerca di capire anche lei ma mi sa che non ci riesce; ci sono delle D e B maiuscole e non capisco quanto ho preso (forse penso a una qualche competizione per il voto ma non sono sicuro) probabilmente mi dice di tornare quando gli uffici saranno aperti. Forse esco con questa donna e cominciamo a parlare, lei credo mi ritenga un collega ed è aperta e simpatica (credo) parliamo dei miei professori del liceo e le ricordo la G…i P…li la Cr…si Tr…di; lei capisce di chi parlo e forse commenta qualcosa. Ad un certo punto mi dice che deve tornare all’auto che è dall’altra parte; forse capisco che ha fatto questo tratto di strada per stare con me; la saluto; lei si allontana e io penso di essere stato un pirla a non chiederle il telefono, a non prendere l’iniziativa (ma non sono sicuro di questo). Lei si allontana e io sono euforico e contento, le cose mi sembra che siano andate bene (forse ho l’idea di avere trovato un partner).”
Questo il sogno e svegliandomi l’ho trovato come una soluzione, una risposta positiva: erano le 5.15 ma aprendo gli occhi ho proprio pensato, come prima cosa, “questa è la soluzione” con un senso diffuso di benessere e rilassatezza.
Ultimamente mi pare di scrivere titoli in stile vecchio Meeting, ricordo riminese? mi pare anche di essere assai più prolifico del solito, spero di ricavarne un profitto.