Dopo ben 4 mesi abbondanti di permanenza a Modena è successo ieri sera, 2 maggio, di uscire a cena con un potenziale amico. Non avevo ancora conosciuto nessuno e mentre stavo considerando quanto ancora avrei dovuto continuare su questa strada da solitario, mi è accaduto di conoscere questo giovane professore precario che insegna italiano ed è originario di Lecce. Ci siamo invitati, entrambi un po’ stranieri in questa bella città (ma lo ribadisco i cittadini sono gentili ma non accoglienti), a mangiare una pizza in compagnia per scambiare quattro chiacchiere. Buona la pizza e ottima la compagnia tanto che sono andato a dormire all’una (da quanto non capitava?) dopo avere passeggiato per il centro di Modena parlando di Bacon, di Anais Nin, di Freud, di barocco, di Spagna e Portogallo, di viaggi e di lingue straniere.
L’esperienza mi ha richiamato alla memoria quella che ricordo ancora con grandissimo piacere che ho vissuto, ormai è quasi un anno, con la cara Silvia ed il giovane Sebastian, in quel di Siviglia.
Ritengo l’episodio importante perchè ho accettato un invito (e sappiamo quanto sia restio ad uscire specie la sera) e sono stato bene, parlando a lungo ed è stata una bellissima esperienza proprio perchè c’è stata possibilità di parlare ed ascoltare, senza pregiudizi o chiusure, senza un tema prefissato e senza dover dimostrare chissà che.
Il tema del barocco, che anche grazie ad altre persone a me care, da Gabriele Trivelloni al dottor Giacomo Contri, ogni tanto mi si ripropone all’attenzione – all’improvviso – senza programmarlo, non saprei dirne il motivo, credo abbia molto a che fare con le possibilità di sviluppo del mio pensiero.
Smaltita la pizza ci siamo pure reincontrati oggi al parco a passeggiare, per smaltire (io) qualche grammo, così che abbiamo ripreso un fitto colloquio. Mentre parlavo ed ascoltavo mi tornavano in mente le parole del dottor Contri sull’amore che se è è il bacio tra la bocca e l’udito e mi pare di poter dire che oggi, come con Silvia e Sebastian, come mi accade sempre con Gabriele e Don Piero, è stata un’esperienza amorosa.
Non cito il nome del giovanotto in questione non avendogliene chiesto il permesso ma lo ringrazio per avermi aiutato a vincere, per una volta, le mie tentazioni isolazioniste.
1 commento
Aggiungi il tuo →Grazie a te per la bella serata e per questa interessante conoscenza e amicizia!