Contrariamente alle mie abitudini – politicamente scorretto – oggi mi concedo un’eccezione: parlare di un amico, Stefano Brunori, e sostenerlo in un’impresa che è agli albori e che lui ha deciso di intraprendere, nonostante il mio parere negativo.
Premesso che ormai da tempo non mi interesso più di politica sia per lo storico “governare gli italiani non è difficile, è inutile”, sia perché Freud considera il governare come una delle attività “impossibili”, sia ancora perché, personalmente, sono fautore del ritorno dell’Impero Austro Ungarico (ma purtroppo se Roma manco ha più la forza di piangere – ha finito le lacrime e pure le riserve – Vienna non ride), purtuttavia, avvicinandosi le elezioni comunali in quel di Rimini dove ho ancora, purtroppo, la residenza, ho deciso di sostenere il mio amico Stefano.
Lo conosco da anni come una persona seria, affidabile, leale; certamente non è un carrierista, al contrario abbraccia con entusiasmo le cause che ritiene sia giusto sostenere ed in questo caso le porta avanti a prescindere dalle convenienze delle burocrazie di partito.
Non mi sono trovato d’accordo con lui quasi mai, non condivido affatto questo spirito missionario in favore dell’astratta legalità ma lo voterò per la serietà con la quale si impegna, superando gli schieramenti, tutte le volte che lo ritenga necessario per ottenere risultati.
Si candida per un partito orribile, per di più tra quelli che sosterranno il candidato sindaco di sinistra, successore di quel sindaco e di quell’assessore che hanno avuto la sinistra idea di richiedere (o di sostenere la richiesta) agli operatori della polizia municipale la restituzione di indennità presuntamente illegittime, percepite negli anni in perfetta buona fede; lo appoggio comunque, votando per il candidato sindaco di un’opposizione, ahinoi imbelle, che non vuole altro che perdere, come da anni sta dimostrando, non essendo capace di scegliere un candidato decente. Non c’è classe politica all’altezza ma ritengo indispensabile un cambiamento (non succederà purtroppo) e Stefano potrebbe dare una mano, in consiglio, sostenendo battaglie di civiltà e di buon governo locale di cui si percepisce anche fisicamente una necessità estrema.
Se sarà eletto farà bene, a prescindere dalla provenienza ed è per questo motivo che invito gli amici a sostenerlo e votarlo ma anche a non fare come solitamente si usa: eletto il personaggio non lo si sente più fino alla successiva scadenza di mandato: Stefano è da seguire, interpellare, stimolare con proposte che lui certamente non lascerà cadere nel vuoto.
A Stefano auguro di essere eletto anche se spero che vada a finire nei banchi dell’opposizione e gli auguro di riuscire ad essere quella forza dirompente di cui tanto c’è bisogno in quel consiglio comunale.
Lo voterò perché spero che porti all’attenzione della pubblica opinione che il comune di Rimini ha stanziato 70.000 € per prevedere l’incarico ad un avvocato esterno che lo difenda contro gli operatori della Polizia Municipale (ma non paga già e fior di soldini un avvocato civico?); lo voterò perché mi aspetto che chiarisca chi e perché negli anni e con quali criteri di selezione (non solo l’ultima volta) se n’è andato a fare gemellaggi in America (quanti turisti americani frequentano Rimini? in 20 anni non ne ho incontrato uno, ma io sono un asociale); lo voterò perché mi aspetto che vada a dare un’occhiata agli spogliatoi del comando; lo voterò perché mi aspetto che controlli l’operato dei dirigenti e verifichi se lavorano bene per la città…
Spero che chi mi stima non lasci cadere il mio invito.